Bisogna fare presto sui lavori da eseguire al ponte Corleone, in particolare sul raddoppio. Questo è il monito del senatore di Italia Viva Davide Faraone, rilanciato durante la live di lunedì 17 gennaio proprio nei pressi del viadotto di viale Regione Siciliana. Struttura limitata ad una sola corsia per motivi di sicurezza. Fatto che sta causando tanti disagi ai cittadini palermitani e non solo, in transito per attraversare il capoluogo siciliano.

Un appello rivolto non solo alle istituzioni e alla burocrazia, ma anche al commissario Matteo Castiglioni. Il dirigente di Anas è stato incaricato infatti di curare il processo di progettazione e di esecuzione dei lavori, al fine di evitare stop indesiderati. Rallentamenti che, però, ci sono stati già nel decreto di nomina per redere operativo lo stesso Castiglioni. Atto per il quale sono serviti ben tre mesi. Lavori, quelli sul viadotto di viale Regione Siciliana, che dovranno essere completati entro il 2025, termine ultimo stabilito per potere utilizzare i fondi del PNRR.

Faraone: “Commissario si dia una mossa sul ponte Corleone”

Un tema rilanciato dall’esponente renziano proprio sul viadotto di viale Regione Siciliana. Contesto nel quale Davide Faraone ha ricordato il tempo perso fino a questo momento sulla realizzazione delle opere al ponte Corleone.  “Il question time intrapreso con il ministro Giovannini la settimana scorsa, è stato soltanto l’ultimo atto di un processo lungo. Noi abbiamo chiesto un commissariamento per la realizzazione di quest’opera. Per troppi anni, il Comune non è riuscito ad intervenire ed ha perso i soldi. C’erano i fondi sia per il raddoppio che per il consolidamento, messe a disposizione dall’allora Governo guidato da Renzi e Gentiloni. Risorse perse perchè non si è riuscito a fare nulla. Il commissario è operativo. Bisogna che si dia una mossa, soprattutto per il raddoppio“.

“Priorità al raddoppio”

Un questione di priorità, sostiene Faraone, al fine di evitare nuovi disagi alla cittadinanza. “Il problema del disagio c’è ora, come si può vedere ogni giorno, ma potrebbe essere ancora più grave se si opererà per consolidare il ponte Corleone senza avere fatto prima il raddoppio. Per questo motivo, abbiamo chiesto al ministro Giovannini di dare priorità a questo ponte. Un intervento strategico per la città. La struttura è luogo di transito per tutti quelli che vogliono attraversare il capoluogo”. Opere sulla quale, a breve, ci sarà un’espansione delle restrizioni, che interesseranno anche l’altra carreggiata, quella in direzione Trapani. “Le restrizioni riguarderanno anche l’altra carreggiata. Io spero che i lavori si svolgano rapidamente. Staremo addosso al ministro. Il question time è stato un modo per far intendere che siamo attenti affinché quest’opera venga completata in tempi brevi”.

Faraone sui lavori al ponte Corleone: “I soldi ci sono”

Tema chiave della vicenda che riguarda il ponte Corleone è quello dei fondi. Dopo la polemica scoppiata all’Ars in merito all’assenza delle risorse necessarie al consolidamento, il timore era quello che i lavori potessero avere una battuta d’arresto. Un quantum ancora da definire, in attesa di capire quale sarà l’esito della relazione della Icaro Progetti, ditta incaricata dal Comune di Palermo per l’esecuzione dei saggi sul viadotto di viale Regione Siciliana. Documento fondamentale per completare la progettazione, la quale si dovrebbe chiudere entro luglio.

Ma, a proposito della questione economica, Davide Faraone rassicurare tutti. “Le risorse ci sono. Fra il PNRR e i fondi liberati dal bilancio dello Stato dedicate alle infrastrutture, i fondi abbondano. Il problema è finanziare immediatamente l’opera, attraverso il commissario, e soprattutto sbloccare le procedure per spendere queste risorse. Io credo che fra qualche settimana tutte le procedure preliminari possano essere completatate, fra qualche giorno anzi”.

Ponti sull’Oreto e Tangenziale

Quello dei ponti sull’Oreto è un tema decisamente caldo, alla luce dello stato infrastrutturale vissuto dalle opere del capoluogo siciliano. Strutture alle quali, ad oggi, non vi sono alternative in termini di viabilità. Fra le soluzioni future paventate all’orizzonte vi è quella della creazione di una tangenziale, che possa aggirare il capoluogo siciliano evitando di trasformarsi in una barriera architettonica. Un argomento sul quale Davide Faraone ha spiegato così la sua posizione.

“Io distinguerei i due interventi. Noi abbiamo delle risorse economiche per il ponte Corleone e per le altre opere commissariate, ma esse devono essere realizzate entro il 2025, attraverso i fondi del PNRR. Sono interventi che in paesi normali si fanno in qualche settimana. Per quel che riguarda la tangenziale, un’opera infrastrutturale importante, possono essere individuate risorse con fondi dello Stato senza vincoli temporali. Palermo potrà così avere una strada che non divide la città, che non è vittima del traffico e che può consentire all’aeroporto Falcone-Borsellino di essere raggiunto facilmente”.

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