Dopo la fiammata dei giorni scorsi, sembra essere tornata (di nuovo) nel dimenticatoio l’ipotesi progettuale del ponte sullo Stretto di Messina. Dal Governo nazionale erano arrivati pareri favorevoli e si era addirittura pensato di applicare il cosiddetto “modello Genova” per la costruzione del Ponte che dovrebbe congiungere “Scilla e Cariddi”. Il sogno però si è infranto con il risveglio del post-lockdown e del Ponte sullo Stretto se ne è cominciato a parlarne sempre meno.

Nei giorni scorsi il Governo nazionale ha presentato decreto  “Semplificazioni” al quale è allegato un elenco di circa 130 opere da realizzare con procedure semplificate, superando molte delle norme che riguardano tempi e modi di affidamento e realizzazione degli appalti pubblici, sulla falsa riga, appunto, del modello che ha permesso la costruzione in tempi record del Polcevera. Tra le opere c’era da aspettarsi il Ponte ma, scrutando l’elenco, del Ponte sullo Stretto non vi è nemmeno l’ombra. Così forte è stata la delusione. Da qui parte l’iniziativa del movimento sicilianista “Unione dei Siciliani – Sicilia Nazione” secondo cui, dopo l’importante e quasi unanime dibattito degli ultimi mesi, era lecito supporre che il Ponte sullo Stretto di Messina avrebbe fatto parte di quell’elenco di opere. Così invece non è stato, e questo ha provocato in Sicilia, oltre a una delusione molto forte, anche la preoccupazione che questa esclusione determinasse un rinvio (sine die) della suddetta realizzazione.

“Riteniamo  che sia arrivato il momento di una forte mobilitazione popolare e istituzionale, per rivendicare il collegamento viario e ferroviario tra la Sicilia e il “Continente” e con esso la possibilità dell’Alta Velocità in Sicilia”,  – si legge in una nota del movimento che ha inviato una lettera ai deputati del Parlamento siciliani ai quali viene chiesto, in maniera unanime, di superare le divisioni tra maggioranza e opposizione, di avviare il meccanismo per il Referendum consultivo sul Ponte sullo Stretto di Messina.

Per avviare la consultazione, secondo quanto sostenuto dal movimento politico, basterebbe che venga presentato un disegno di legge all’Ars e che, prima della sua approvazione, un deputato regionale chieda, e l’assemblea voti a maggioranza dei componenti, che sul testo si svolga un referendum consultivo.Ma c’è di più perchè Unione dei Siciliani – Sicilia Nazione ha predisposto anche il disegno di legge voto da inviare al Parlamento nazionale chiedendo di riavviare l’iter di realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina.

E a ruota arriva subito un disegno di legge di Diventerà Bellssima “Siano i siciliani a decidere sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto, tramite un referendum consultivo” è la proposta contenuta in un disegno di legge-voto presentato all’Ars da Alessandro Aricò, Pino Galluzzo, Giorgio Assenza, Giusy Savarino e Giuseppe Zitelli di DiventeràBellissima.

“Ciò mostrerebbe una volta per tutte la reale posizione del popolo siciliano sulla questione e fornirebbe la forza necessaria a sbloccare le difficoltà e l’indecisione del Governo nazionale”, si legge nel ddl, che sollecita Roma a riavviare l’iter per la realizzazione del Ponte.

Aricò auspica che “su una questione che coinvolge pienamente l’interesse generale della Sicilia non ci si divida in maggioranza e opposizione» e sottolinea che il gruppo Db condivide l’appello lanciato dal movimento “Unione dei siciliani- Sicilia Nazione” che ha esortato i parlamentari regionali siciliani a presentare una proposta di legge voto sul Ponte sullo Stretto con il successivo svolgimento di un referendum consultivo.

“Nel Decreto Legge “Semplificazioni” è previsto un lungo elenco di opere pubbliche, tuttavia manca il Ponte sullo Stretto e ciò non è ammissibile- aggiunge Aricò- Si tratta di un’opera fondamentale per garantire la continuità territoriale tra la penisola e la Sicilia attraverso un collegamento ferroviario e autostradale ed il completamento del corridoio Berlino- Palermo/Augusta. L’alta velocità non può fermarsi a Reggio Calabria, bensì deve proseguire e raggiungere le principali città della Sicilia”.

Aggiunge Galluzzo, in qualità anche di presidente dell’Intergruppo “Continuità territoriale e Ponte sullo Stretto”: “La possibilità di dare continuità alla linea ferroviaria tra Sicilia e resto d’Italia, e quindi d’Europa, determinerebbe un drastico abbattimento dei costi e un netto risparmio di tempo, con indiscutibili ricadute positive sul nostro tessuto economico e produttivo. Con il Ponte sullo Stretto la Sicilia riavrebbe il ruolo che le compete, quello di centro nevralgico del Mediterraneo, crocevia di popoli e dei commerci”.

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