Da quasi 10 anni l’azienda Poste ha attuato il Progetto svincolo (dimissioni del genitore, assunzione del figlio/a a part-time previo colloquio gestionale) e dopo anni ancora la maggioranza dei giovani con a carico famiglia (circa 1.200) aspetta la trasformazione. Molti genitori, tra l’altro, sono stati beffati in quanto con l’entrata in vigore della legge Fornero si sono visti posticipati la data della pensione (esodati) e ancora oggi non percepiscono nessun sostegno economico.

Da tempo la Cisl siciliana ha sottoposto all’azienda il delicato problema e chiesto la trasformazione del rapporto di lavoro a full time. “Abbiamo manifestato, scioperato, denunciato – fa sapere la Cisl – ma l’azienda più volte ha dichiarato, a parole, che avrebbe risolto il disagio, ma nei fatti solo 600 dei 1.800 lavoratori ha ‘beneficiato’ della trasformazione a full time”.

La preoccupazione della Cisl è suffragata dal fatto che con la privatizzazione e quotazione in Borsa l’azienda pensi solo ai meri profitti, risparmiando sulla forza lavoro e, quindi, abbandonando al precariato oltre mille famiglie in Sicilia. Addirittura, incentiva economicamente il personale che possiede i requisiti per andare in quiescenza, a lasciare il servizio, riducendo così il numero degli addetti e per conseguenza dell’occupazione.
Ancora, nel corrente anno incombono esuberi di personale del settore postale. Infatti, dopo la decisione del governo e dell’azienda che il recapito dei prodotti postali avverrà solamente a giorni alterni, a partire dal corrente anno, vi saranno inevitabilmente centinaia di lavoratori da ricollocare.

La questione viene posta con urgenza ai vertici di Poste italiane ma anche alle istituzioni, come ai politici siciliani: come si traducono gli impegni aziendali sui part time assunti? Rimarranno per sempre precari? Avranno una risposta?

“Paradossalmente l’azienda aumenta i servizi, apre al pubblico uffici a doppio turno e il personale applicato allo sportello diminuisce a dismisura”. Non sfugge all’opinione pubblica che, soprattutto nei primi giorni del mese, l’attesa allo sportello è notevole ma anche nel settore del recapito il servizio, per la carenza di risorse, è in sofferenza.

“Abbiamo più volte sostenuto che i lavoratori chiedono certezze, tempi e modalità di trasformazione. Invece, l’ultima decisione aziendale a dicembre, è che in Sicilia saranno trasformati a full time, nel corrente mese, solamente 17 risorse. Una goccia nel mare del disagio sociale siciliano! “Nel mentre decine e decine di colleghi lasciano il servizio”.

La Cisl continuerà a sollecitare le giuste risposte e nei prossimi giorni verranno decise ulteriori iniziative a sostegno della vertenza.

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