I premi sull’indennità di risultato andavano anche ai “furbetti del cartellino”. Per questo la Procura di Palermo ha aperto un’inchiesta anche su questo delicato ambito nei confronti della Rap, la società che gestisce il servizio dello smaltimento rifiuti a Palermo. A darne notizia il Giornale di Sicilia. A finire sotto la lente dei magistrati l’elargizione delle cosiddette indennità legate ai premi di produttività. Si tratta di fondi previsti dal contratto collettivo di lavoro e che prevedono l’elargizione extra allo stipendio per il raggiungimento di determinati obiettivi. Adesso viene fuori che anche chi timbrava e andava via dal posto di lavoro per fare altro si sarebbe accaparrato quei soldi.

I controlli

In seguito all’inchiesta sui furbetti del cartellino si stanno effettuando degli approfondimenti. E da queste verifiche è saltato fuori che praticamente tutti e 101 gli indagati percepivano questa produttiva. Oltre al danno, quindi, anche la beffa. Non solo incassavano lo stipendio non andando al lavoro ma persino le indennità extra per la “produttività”. Sul tavolo della Procura quindi anche quest’altro aspetto da valutare, oltre che le accuse originarie di assenteismo.

L’inchiesta

I carabinieri lo scorso 3 ottobre diedero esecuzione alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di 18 indagati. Tutti ritenuti gravemente indiziati a vario titolo di truffa aggravata, false attestazioni o certificazioni e appropriazione indebita. L’indagine, svolta dal nucleo operativo della compagnia di Palermo Piazza Verdi, video coinvolti complessivamente 101 impiegati della società partecipata del Comune. Venne condotta da maggio a luglio 2021, per mezzo di attività tecniche e con servizi di osservazione e pedinamento. Vennero anche sentiti i soggetti informati sui fatti e ci furono acquisizioni documentali. Vennero raccolte prove tali da consentire di accertare esistenza di un collaudato sistema.  Molteplici le condotte di assenteismo poste in essere in forma concorsuale tra i diversi dipendenti attraverso la reciproca condivisione dei tesserini marcatempo.

Anche furti di carburante

In particolare 2 degli indagati, impiegati nell’area logistica-officina della sede aziendale, approfittavano della diretta disponibilità dei veicoli in riparazione e delle relative chiavi. Avrebbero effettuato illeciti prelievi di carburante da svariati mezzi aziendali. Contestati ben 1.385 episodi di assenteismo. Stimato dagli investigatori un danno economico di quasi 40 mila euro per un ammontare di 2.800 ore di assenza e recuperati diversi litri di gasolio indebitamente asportato dai veicoli aziendali dell’ente.

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