Sono iniziati oggi non sotto grandi auspici i saldi oggi a Palermo ed in tutta l’Isola. Una partenza in tono minore per diversi ordini di motivi, da una parte la crisi che nelle nostre città non accenna a diminuire la sua presa dall’altra un fatto inequivocabile i saldi non vengono attesi più come prima. Già, infatti, da prima di Natale le vendite promozionali di fatto sono iniziate e chi poteva ne ha anche approfittato in funzione dei regali natalizi.

Federconsumatori Palermo  prevede una spesa per gli acquisti scontati mediamente sui 184 euro a famiglia. Il 40% delle famiglie di Palermo e provincia compreranno durante i saldi, in leggero aumento rispetto allo scorso anno (il 38%), pari a un totale di 197.080 famiglie. Il giro di affari sarà di 36,26 milioni di euro.
“La partenza ufficiale dei saldi ha perso da tempo l’interesse generale dei consumatori. Tra sms, telefonate e mail ai clienti, card fidelizzanti, le vendite con sconti, dal 20% sino al 50%, alla cassa avvengono già da tempo. Al punto da inficiare la correttezza di qualunque proiezione sui saldi stessi. D’altronde la normativa regionale li ha praticamente liberalizzati: basta solo non pubblicizzarli prima dell’avvio ufficiale” sottolinea il responsabile Federconsumatori Palermo Lillo Vizzini.

“La Sicilia parte prima del resto d’Italia nonostante anche le nostre indicazioni siano quelli di partire subito prima dell’Epifania. Questa anticipazione di lunedì che è un giorno in cui non c’è predisposizione a fare shopping ci fa parlare di un avvio in sordina – spiega la presidente di Confcommercio Palermo, Patrizia Di Dio intervistata da Blog Sicilia -. Siamo fiduciosi, le offerte sono interessanti sia per le percentuali di sconto che per l’assortimento dei magazzini. Pensiamo che questa comunque rimane una valvola di sfogo per commercianti e consumatori, l’attrattività dei saldi rimane nonostante già ci siano vendite promozionali da tempo. Rimangono un appuntamento importante più dei saldi estivi perchè si acquistano capi sempre più costosi e quindi c’è l’occasione di poter fare qualche buon ‘affare’ Noi – conclude la Di Dio – prevediamo a famiglia una spesa di 240 euro ed a persona di 120 euro”.

In merito ai saldi, secondo Federconsumatori, la raccomandazione più importante è quella di verificare, prima della loro partenza ufficiale, il prezzo pieno del prodotto che si intende acquistare, anche fotografandolo con il cellulare, per avere una prova certa del prezzo originario. Solo in questo modo sarà possibile valutare la reale convenienza dell’acquisto e smentire le furbate di qualche commerciante scorretto.

1. Non fermarsi mai davanti alla prima vetrina, confrontare i prezzi e, in ogni caso, orientarsi verso beni o prodotti che servono veramente.
2. Diffidare dalle vetrine tappezzate dai manifesti (che non consentono di vedere la merce) o che reclamizzano sconti eccessivi, pari o superiori al 60%.
3. I saldi possono non interessare necessariamente tutta la merce del negozio. Quella a saldo, però, deve essere tenuta separata e ben individuabile rispetto a quella a prezzo pieno.
4. Attenzione alla presenza delle etichette: quella di origine permette di risalire al produttore, quella di contenuto garantisce la composizione del prodotto, quella di manutenzione informa sulle modalità di lavaggio per evitare rischi.
5. Occhio al cartellino del prezzo! Su ogni prodotto deve essere indicato, obbligatoriamente ed in modo chiaro e leggibile, il vecchio prezzo, quello nuovo e il valore in percentuale dello sconto.
6. Non esiste l’obbligo di far provare i capi. Il nostro consiglio è, comunque, quello di diffidare dall’acquisto di capi di abbigliamento che non si possono provare.
7. Da giugno 2014 i commercianti hanno l’obbligo di accettare il pagamento con carte di credito o bancomat tramite POS per cifre superiori a 30 euro.
8. Conservare sempre lo scontrino quale prova di acquisto. Sarà prezioso in caso di merce fallata o non “conforme”, in quanto obbliga il commerciante alla sostituzione o al rimborso di quanto pagato.
9. Non sono rare le controversie con i negozianti che, in presenza di merce difettosa e impossibilitati a sostituirla, sostengono di non poter rimborsare i clienti perché l’annullamento dell’operazione di cassa sarebbe vietata dalle norme fiscali. Ai sensi dell’articolo 130 del Codice del Consumo la merce difettosa deve essere sostituita o il prezzo rimborsato, specialmente se c’è difetto grave e non riparabile. Inoltre, l’operazione di cassa può essere modificata anche nei giorni successivi.
10. Problemi o “bufale” devono essere subito denunciati ai vigili urbani, all’ufficio comunale per il commercio o a Federconsumatori chiamando lo 0916173434