“La suggestione che celatamente si stia lavorando in direzione di una concreta privatizzazione di servizi ed impianti, ci induce ad assumere la decisione di ritirare la firma da tutti gli accordi di secondo livello che da oltre un anno tengono in piedi i servizi di raccolta in questa città. Oltre 10 ore di lavoro al giorno, la presenza costante nei servizi domenicali, l’attesa lunga e responsabile di nuovi lavoratori e nuovi mezzi, sono tutte concessioni che non meritano l’adozione di atti unilaterali, non condivisi e non condivisibili”. A renderlo noto al termine della riunione di oggi che si è svolta a Palazzo delle Aquile alla presenza del sindaco Roberto Lagalla, dell’assessore Andrea Mineo, del segretario generale Raimondo Liotta, del capo di Gabinetto Sergio Pollicita, dei funzionari del Comune e dei vertici della Rap è la Fit Cisl.
Le motivazioni del sindacato
“Il metodo del confronto preventivo con le parti sociali sembra non appartenere alla governance dell’azienda, una società pubblica, finanziata con risorse dei cittadini e chiamata a svolgere un servizio pubblico ed essenziale. Riteniamo non sostenibile che all’interno di una fase di interlocuzione e contrattazione con il Socio Unico finalizzata a trovare una condivisione sui temi di natura economica finanziaria, l’azienda si determini con provvedimenti dai costi milionari sull’esternalizzazione di alcuni servizi di raccolta differenziata, sulla ulteriore gara di manutenzione ordinaria e straordinaria del Tmb, sulla previsione di privatizzazione dell’impianto di biometano e su alcune progressioni di carriera, tutti atti privi del necessario confronto con le parti sociali”.
La Fit aggiunge: “La riunione ha vissuto due momenti, da un lato l’impegno dell’amministrazione Lagalla a consegnare la provvista economica adeguata alle esigenze aziendali anche per l’anno 2023, dall’altro le nostre perplessità e preoccupazioni su tutta una serie di atti posti in essere dall’azienda sui quali abbiamo espresso formale e sostanziale contrapposizione”.
“Abbiamo nei fatti evidenziato che, l’esternalizzazione del servizio di carta e cartone, gara da 2,5 milioni di euro per due anni, si sarebbe dovuta momentaneamente legare al tempo necessario per giungere alla conclusione degli iter concorsuali sui 46 autisti e sui 306 operatori, che sono in corso. Avere invece nascostamente previsto una esternalizzazione per due anni e per un costo di quasi 2,5 milioni di euro, potrebbe indurre a pensare che il ritardo dell’azienda nell’espletamento delle procedure concorsuali sia giustificazione di parziali privatizzazioni”.
La Fit Cisl aggiunge “E sulla determina che autorizza la manutenzione ordinaria e straordinaria del Tmb, costo previsto pari a 4,4 milioni per quattro mesi, abbiamo chiesto approfondimenti e chiarimenti in considerazione del fatto che, già da alcuni anni, è presente un servizio esternalizzato presso il polo impiantistico di Bellolampo, proprio per la stessa finalità oggetto della gara appena autorizzata. Ed ancora, sempre sul versante degli investimenti impiantistici, riteniamo doveroso aprire un focus sul progetto di costruzione dell’impianto di biometano, inserito nelle opere di cui ai finanziamenti del PNRR, già in precedenza oggetto di trattativa tra l’azienda ed uno stakeholder del settore, progetto che però ha già registrato il parere negativo della CTS regionale e sul quale auspichiamo il confronto immediato con il Socio Unico”.
“No netto a privatizzazioni ed esternalizzazioni”
Ed infine, “anche in tema di progressioni di carriera dei lavoratori, abbiamo rappresentato l’esigenza di mettere in campo apposite procedure selettive interne e non scelte unilaterali ad personam, invitando anche in questo caso a ritirare gli atti appenda determinati”. “Il nostro no a privatizzazioni ed esternalizzazioni è netto, soprattutto in assenza di confronto che possa evidenziare limitate necessità temporali, in attesa di strutturare adeguatamente l’azienda con nuovi uomini, con nuovi mezzi e con gli impianti realmente necessari”.
Dalla Fit Cisl concludono “ci aspettiamo buon senso da parte dell’azienda, il Sindaco ha d’altronde dichiarato dopo l’incontro che “scelte tecniche comportanti spese consistenti saranno valutate nell’ambito dell’aggiornato piano industriale che Rap attraverso la nuova governance dovrà presentare al Socio Unico”, richiesta alla quale ci uniamo riconfermando la nostra posizione dichiarata nell’odierno confronto, senza lo stop alle determine aziendali eserciteremo le nostre prerogative sindacali a tutela della gestione pubblica e dei lavoratori”.
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