Sarà sentito dalla corte d’assise di Palermo il 20 ottobre il boss mafioso Giuseppe Graviano, chiamato a deporre al processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia.

La data è stata fissata all’udienza di oggi dai giudici che celebrano il dibattimento. Graviano, storico capomafia di Brancaccio dal 1994 al 41 bis, verrà sentito in videoconferenza. Essendo indagato di reato connesso in una inchiesta stralcio sulla trattativa potrebbe avvalersi della facoltà di non rispondere.

Intercettato per alcuni mesi mentre condivideva l’ora d’aria col detenuto, Michele Adinolfi, dovrebbe deporre sul contenuto delle conversazioni che la Procura ha ritenuto rilevanti per il processo. Come quelle in cui il boss alludeva a presunti “favori” che Cosa nostra avrebbe ricevuto dall’ex premier Silvio Berlusconi e quelle in cui parla del concepimento del figlio in carcere.

Alle scorse udienze è stata la Procura, che ha depositato alcune delle intercettazioni, che ha indicato i temi della deposizione. “Porremo domande a Graviano sulle ragioni che portarono alle stragi del 1992 e del 1993, sui contatti tra la mafia e soggetti esterni e Cosa nostra, se ci furono”, ha detto ai giudici il pm Nino Di Matteo