Il giudice del lavoro Fabio Civiletti ha dichiarato illegittima la sanzione disciplinare comminata alla professoressa Rosa Maria Dell’Aria, alla quale verrà restituito lo stipendio di 15 giorni di sospensione.
Accolto il ricorso presentato dai legali Fabrizio La Rosa e Alessandro Luna, che hanno seguito il caso scoppiato a metà maggio dell’anno scorso dopo che in un elaborato, preparato in occasione della giornata della memoria, gli studenti avevano paragonato le leggi razziali del ’38 contro gli ebrei, al decreto sicurezza nella parte che riguarda i migranti, inserendo alcune immagini dell’allora ex ministro dell’Interno Matteo Salvini.
E’ stata invece respinta la richiesta di risarcimento danni di 10mila euro. La sanzione era arrivata dopo un’ispezione dell’ufficio scolastico provinciale di Palermo. “Il giudice ha riconosciuto tutte le ragioni del nostro ricorso – dice l’avvocato Luna – non solo la docente ha esercitato la libertà di insegnamento nel fornire il materiale didattico, ma non sussiste nemmeno la ‘culpa in vigilando’ sull’operato dei suoi alunni, perché se avesse controllato il contenuto dei loro lavori avrebbe violato la loro libertà di pensiero tutelata dalla Costituzione”. Nel ricorso, di una quarantina di pagine, hanno sottolineato l’illegittimita’ della sanzione per la violazione degli articoli della Costituzione, della Convenzione sui diritti dell’infanzia.
La soluzione in via extragiudiziale per chiudere il caso non era stata trovata con il ministero dell’Istruzione in quanto l’unica persona che poteva revocare la sanzione era l’allora dirigente dell’ufficio che l’ha comminata, il provveditore agli studi di Palermo, Marco Anello.
“Sono molto contenta, fin dall’inizio volevamo che il provvedimento fosse dichiarato illegittimo e così è stato. Io ovviamente speravo che finisse così, ma nessuno mai a priori può avere certezza dell’esito di una sentenza”. Così la professoressa Dell’Aria. “I ragazzi non hanno mai avuto in mente di paragonare le due cose – sottolinea la professoressa – avevano letto il libro di Lia Levi ‘Questa sera è già domani’, ma noi abbiamo discusso soltanto di accoglienza di migranti, di diritti umani e l’accostamento era semmai tra la condizione degli ebrei di allora e i migranti di oggi. Niente altro di più. In quel libro si parla della conferenza di Evian del 1938, che venne convocata per discutere e trovare una soluzione al problema dell’aumento del numero di rifugiati ebrei provenienti dalla Germania nazista, di profugh, un tema che è assolutamente attuale”. “La scuola come luogo di confronto. E’ anche questo il ruolo dell’istituzione didattica – sottolinea la docente – la scuola deve essere luogo di libertà di opinione, luogo di confronto, di discussione e di salvaguardia della libertà delle opinioni”.
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