“Quella dei pronto soccorso di Palermo è una vergogna infinita: entrarci significa trovarsi in un lazzaretto o nell’ospedale di una città che sembra in guerra, con le corsie di ospedale piene di barelle”. Lo dice Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera, in un video postato su Tik Tok.
I manager segnalati dai politici
“Eppure, ci sono manager promossi che riprendono servizio dopo che hanno ridotto i pronto soccorso in questo modo. Manager segnalati da politici, che hanno il solo merito di fare le cortesie a chi li ha indicati e che, se i pronto soccorso fanno schifo, se ci sono barelle ovunque, se i malati stanno a soffrire in posti dove non dovrebbero stare, se le liste d’attesa sono infinite, se ne fregano. Non c’è nessuna valutazione di merito. L’unica valutazione di merito nell’indicare un manager è che poi il politico possa ricevere da lui una cortesia, che si consenta agli amici di scavalcare la fila o gli nomina un primario compiacente o di essere curati prima degli altri. E’ una vergogna infinita e Schifani dice che va tutto bene”, conclude.
Blitz di Faraone all’ospedale Cervello “Pronto soccorso è un lazzaretto, da chiudere”
“Intendiamoci: i medici e gli infermieri con quello che denunciamo oggi non c’entrano nulla. Anzi, possiamo solo ringraziarli, li abbiamo visti massacrarsi di lavoro in condizioni impossibili. Non c’entrano nulla col fatto che il pronto soccorso dell’ospedale Vincenzo Cervello di Palermo sia un vero e proprio lazzaretto”. Lo dice Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera.
Il degrado documentato da Faraone
“Ci siamo stati ieri mattina e possiamo documentare tutto. In passato c’eravamo stati ma annunciando la visita. I manager che stendono i tappeti rossi al passaggio degli esponenti di governo ci avevano fatto trovare tutto in ordine. Ieri siamo andati senza preavviso ed è emerso il vero volto di un pronto soccorso che, così com’è, andrebbe solamente chiuso. La fila delle barelle inizia da fuori, all’addiaccio, dove sbarcano le ambulanze. Poi continua laddove dovrebbe esserci un monitor col turno degli accessi ed il colore dei codici e invece c’è scritto ‘nessun segnale’. Poi, senza soluzione di continuità prosegue al di là della porta, dove una sottospecie di triage prova a smistare il caos. Tutti i corridoi sono invasi da barelle, tutti, e le poche stanze sono stracolme, non entra nemmeno più uno spillo. Flebo, sacche con le urine spuntano da ogni parte. Sembrano ospedali di un paese in guerra, in piena e continua emergenza in cui i malati arrivano a frotte e non c’è il tempo di badare a tutti. Pazienti che stanno lì, in quelle condizioni, anche per dieci giorni. Ci hanno detto gli infermieri: ‘Non riusciamo a smistarli tra i reparti e le cliniche non sempre li prendono, soprattutto nei periodi in cui hanno esaurito il budget’. E poi il territorio non assorbe nulla, è una gara a dire ‘vai in ospedale’. Hanno tolto le stanze al pronto soccorso per darle al pronto soccorso pediatrico, ci spiegano, in una terribile guerra tra poveri. E presto ci sposteranno in un locale molto più piccolo di questo perché qui inizieranno dei lavori”.
“Schifani vada a vedere”
“Schifani ci spiega sempre che tutto va bene, che la nostra sanità funziona. Provi a fare lui quello che abbiamo fatto noi ieri mattina. Visiti i luoghi in cui sono costretti i siciliani che stanno male, constati in che condizioni sono costretti a lavorare i pochi medici e infermieri disponibili a questo inferno e poi ci spieghi se ha ancora un senso gestire la sanità così, affidandola ai galoppini del deputato di turno, anziché a manager che non rispondono a nessuno se non alla qualità della salute dei siciliani. Non scriviamo più nulla, lasciamo che siano le foto che pubblichiamo a raccontare e non servirà l’ennesimo capro espiatorio a cui far pagare tutto, come accaduto già altre volte. Quel lazzaretto così com’è non lo riuscirebbe a gestire nemmeno Mandrake”, conclude.
















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