C’è attesa per il vertice convocato per oggi in assessorato regionale salute per parlare dell’emergenza pronto Soccorso in Sicilia. Anche se i manager sono pronti a presentare una serie di difficoltà ed i medici attendono risposte da questo incontro, la riunione rischia di essere un relegata alla sola emergenza influenza
“Considerato l’eccezionale afflusso di pazienti ai Pronto Soccorso dei nosocomi palermitani di questi giorni, legato alle patologie stagionali, l’Assessore per la Salute, avendo già contattato i direttori generali delle aziende sanitarie ed ospedaliere competenti per territorio – si legge nella breve nota di convocazione dell’assessorato – ha indetto una riunione operativa giovedì mattina presso i locali dell’Assessorato al fine di porre in essere tutte le azioni volte a risolvere le criticità del caso”.
Una nota lapidaria quella arrivata da Piazza Ottavio Ziino con la quale l’assessore Gucciardi ha convocato i manager per parlare delle difficoltà da affrontare in questi giorni di grande freddo e di epidemia influenzale ma non soltanto ma voci di corridoio dicono chiaramente che domani in assessorato si parlerà anche di aggressioni.
Le ultime di una lunga serie sono avvenute ieri una all’ospedale Civico di Palermo e più precisamente al Pronto Soccorso, un’altra addirittura all’Ismett dove un medico è stato colpito dai familiari di una paziente terminale che era appena deceduta
Episodi che vengono definiti “vili e ingiustificabili” dal manager dell’Arnas Civico Giovanni Migliore che”esprime vicinanza e solidarietà ai professionisti di ISMETT, aggrediti dai parenti di una paziente deceduta nell’Istituto, e del pronto soccorso di ARNAS Civico, minacciati e assaliti solo per una diversa valutazione sulla terapia di una paziente cronica, che avrebbe potuto e dovuto essere trattata dal proprio medico di fiducia, senza recarsi in area d’emergenza”.
Ormai in Sicilia è un vero e proprio Far West come denunciano i dati che parlano di 15 aggressioni denunciate lo scorso anno, 47 negli ultimi cinque anni. E sono decine quelle che non vengono denunciate da medici e infermieri che, nonostante aggrediti, si immedesimano nella condizione del paziente o del familiare e decidono di lasciare correre
“Nonostante i responsabili siano stati immediatamente identificati e denunciati – dice Migliore – non si può non sottolineare che eventi così deprecabili, accrescono la preoccupazione di coloro che nelle nostre strutture assicurano prestazioni di eccellenza e si dedicano quotidianamente ai pazienti, con sacrificio e abnegazione”.
“Si ritiene utile comunicare – informa in questi giorni il manager del Civico – che nel mese di dicembre del 2016 i tempi medi di affidamento e “sbarellamento” dei pazienti nelle aree di emergenza dell’ospedale Di Cristina e dell’ospedale Civico sono stati rispettivamente inferiori ai 15 e 30 minuti, come peraltro documentato dal periodico report prodotto a cura della centrale operativa del 118. Questi risultati contribuiscono in modo significativo al regolare funzionamento del sistema di emergenza urgenza, rendendo disponibile al servizio un numero maggiore di ambulanze rispetto alle altre strutture ospedaliere cittadine, che nel medesimo periodo hanno fatto registrare attese di 45 minuti all’ospedale Ingrassia, 50 minuti al Policlinico, 70 minuti all’ospedale Cervello e di 92 minuti a Villa Sofia”. Una soddisfazione forse fuori luogo in momenti come questo anche se risale a qualche giorni or sono.
Di tutto questo si parlerà in assessorato…almeno così sperano i medici
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