Gli assessori regionali al Lavoro, Nuccia Albano, e alle Attività produttive, Edy Tamajo, hanno chiesto la proroga della cassa integrazione guadagni straordinaria per i lavoratori di Almaviva al ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, e al ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Elvira Calderone. Gli ammortizzatori sociali, infatti, scadranno il prossimo 31 dicembre.
Impegno per la continuità del sostegno economico
«Considerate l’urgenza e la necessità di garantire la continuità del sostegno economico ai dipendenti – dichiara l’assessore Albano – abbiamo ritenuto necessario chiedere la proroga della cassa integrazione straordinaria, in attesa della definizione di nuove proposte risolutive. La Regione Siciliana, in collaborazione con Sviluppo Lavoro Italia, sta continuando a svolgere attività di politiche attive del lavoro e continuerà ad intraprendere tutte le iniziative volte a trovare un concreto sbocco occupazionale per i lavoratori».
Garanzia di sicurezza economica e futuro lavorativo
«La proroga della misura – aggiunge l’assessore Tamajo – è fondamentale per garantire la sicurezza economica in un momento di incertezze. Il governo Schifani continua a monitorare la situazione con attenzione, supportando attivamente i lavoratori e collaborando con le aziende e gli enti coinvolti per trovare soluzioni che possano offrire un futuro lavorativo stabile. Il nostro impegno non si ferma alla proroga, ma prosegue con l’attivazione di iniziative che favoriscano la riconversione professionale e il reinserimento nel mercato».
Vertenza Almaviva, Slc Cgil Palermo: “Per 400 lavoratori siciliani si prospetta a fine anno il licenziamento collettivo”.
Nei giorni scorsi la protesta dei sindacati. “Il governo nazionale sta riuscendo nell’intento di far licenziare tutti i 490 lavoratori di Almavia, non introducendo nessuna azione concreta e demandando alle regioni la risoluzione di una vertenza così importante. In tutto ciò, ancora più assordante è il silenzio del presidente della Regione siciliana: un anno di incontri e interlocuzioni con i vari assessorati non hanno prodotto nessun risultato concreto. Non è stata spesa neanche una parola”.
A dichiararlo sono il segretario generale Slc Cgil Palermo Fabio Maggio e il segretario Slc Cgil Palermo Emiliano Cammarata, a un passo dalla scadenza di fine dicembre della procedura di licenziamento dei lavoratori, che tra Palermo e Catania contano 400 unità.
Una vertenza che si avvia verso un triste epilogo: si profila entro l’anno il licenziamento collettivo dei lavoratori, attualmente in cig, dopo che sono state cercate tante soluzioni per la ricollocazione dei lavoratori ma con risultati “insignificanti”.
E’ quanto è emerso dall’incontro nazionale del 5 dicembre scorso, convocato dal responsabile del Tavolo di crisi del Mimit. All’incontro hanno partecipato in collegamento tutte le regioni interessate alla vertenza Lombardia, Lazio, Campania, Calabria e Sicilia, compresa la rappresentanza di Sviluppo Italia nelle sue diramazioni territoriali.
Per la Regione siciliana ha partecipato ai lavori l’assessore alle Attività produttive e il direttore generale dell’assessorato al Lavoro. Erano presenti l’azienda Almaviva e tutte le organizzazioni nazionali e territoriali.
All’incontro, l’assessore alle Attività produttive ha ufficializzato che la Regione siciliana, in particolare l’assessorato alla Sanità, è in grado di assorbire solo il 50 per cento del bacino siciliano. Ed è stato chiesto al Tavolo nazionale di farsi carico di ulteriori soluzioni.
In una nota unitaria, le segreterie regionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl Telecomunicazioni hanno ribadito con forza che “alla luce dei mancati risultati sulla riallocazione del personale, serve una decisa azione politica da parte delle istituzioni regionali e nazionale, che mettano nelle disponibilità della vertenza le risorse economiche e i progetti funzionali all’occupazione di tutti i lavoratori, così come sta avvenendo in altre vertenze analoghe nel settore, che hanno visto l’intervento della Presidenza del Consiglio a sostegno dell’occupazione del Sud Italia”.
Inoltre, i sindacati hanno chiesto al tavolo istituzionale la costituzione di un ”bacino” di tutti i lavoratori Almaviva, per dare continuità a soluzioni di prospettiva per la piena occupazione.
Negli ultimi mesi, le organizzazioni sindacali territoriali avevano proposto diverse soluzioni: smaterializzazione degli Archivi della pubblica amministrazione, l’impiego prioritario di lavoratori Almaviva da parte delle aziende che partecipano ai bandi infrastrutturali del PNRR, implementazione del servizio CUP e SuperCUP della Regione Siciliana, la destinazione del personale Almaviva presso servizi di pubblica utilità, rivolti a settori Turismo e Beni Culturali.
“Abbiamo preso atto che l’unica proposta attiva – aggiungono Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl Telecomunicazioni – è quella dell’assessorato Sanità, di cui non conosciamo nemmeno i dettagli, visto che il previsto incontro con l’assessorato Attività Produttive del 10 è stato rinviato a data da destinarsi, per gravi motivi familiari dell’assessore”.
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