Proroga della Cig sino a settembre 2020. Questa è la richiesta di Almaviva  al Ministero del Lavoro, alla presenza del presidente della Regione Nello Musumeci, dell’assessore al lavoro Antonio Scavone, dell’assessora al lavoro del Comune di Palermo, Giovanna Marano, al tavolo convocato dal sottosegretario al ministero Stanislao Di Piazza, al fine di consentire la prosecuzione del percorso tracciato per il riassetto del settore e con l’obiettivo di conseguire la stabilità dell’occupazione del sito di Palermo.

Cosi Andrea Antonelli , presidente di Almaviva, apre la trattativa, chiedendo la continuità della cassa integrazione, in scadenza al 31 marzo , da aprile a settembre e puntando l’attenzione sulla riconversione e riqualificazione verso l’IT (informazioni technology) del call center palermitano.Il confronto con le parti sociali proseguirà sul territorio il 3 febbraio al fine di trovare un accordo entro il 31 marzo; il 4 febbraio, invece, è previsto un incontro al Mise al quale sono stati invitati i committenti delle aziende (Tim, Wind-tre, Sky, Alitalia).

Dalle istituzioni presenti, Comune e Regione, piena condivisione su progetti formativi, di riqualificazione e di sostegno ai lavoratori.Dalla parte del governo , in vista della convocazione dei committenti il 4 febbraio, un impegno a tenere alta l’asticella su argomenti quali cali di volumi, tariffe, delocalizzazioni, dumping contrattuale, rapporti con le aziende committenti e riconversione professionale.

“Chiediamo al tavolo di settore- dice Claudio Marchesini, segretario regionale Ugl telecomunicazioni-un’accellerazione per riportare i volumi gestiti all’estero in Italia,oltre al rispetto delle tariffe, mentre ad Almaviva diciamo, che dopo anni di ammortizzatori sociali a Palermo, è ora di distribuire le perdite in tutti i siti e non solo sul territorio siciliano.Inoltre -aggiunge- è inaccettabile che ancora non si trovi una soluzione con i committenti e quindi per i lavoratori del settore e di Almaviva”.

Nei giorni scorsi a Palermo si è tenuta una fiaccolata molto partecipata per richiamare l’attenzione su una vertenza che sembra essere in procinto di passare nel dimenticatoio

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