Rimarranno in carica per altri 12 mesi i commissari straordinari della ex Blutec di Termini Imerese. Il mandato sarebbe scaduto il 5 novembre. A darne notizia è Roberto Mastrosimone della Fiom nazionale, che durante l’assemblea dei lavoratori dell’ex Blutec, alla presenza del segretario nazionale dei metalmeccanici Samuele Lodi, aveva chiesto la proroga dei commissari e della Cig per i 560 lavoratori.

Solo tre offerte per rilevare stabilimento e capannoni

I commissari stanno gestendo l’iter del bando per la cessione del complesso industriale. Alla gara, scaduta lo scorso 2 ottobre, hanno partecipato due gruppi per l’acquisizione dello stabilimento principale e un’azienda locale per il capannone più piccolo. La Fiom ha sollecitato il governo e la Regione a valutare solo proposte industriali che abbiano come cardine il riassorbimento dei lavoratori, come previsto dal bando che contempla anche l’accordo di programma per Termini Imerese, sottolineando la propria opposizione a eventuali “operazioni speculative”.

“La chiusura del bando per le manifestazioni di interesse, avvenuta il 2 ottobre scorso, ha evidenziato tre interlocutori. I piani industriali devono essere presentati entro 90 giorni” aveva fatto sapere proprio il sindacato ai lavoratori scavalcando e anticipando le comunicazioni del Ministero.

Il 4 novembre scade la cassa integrazione

“Quasi contestualmente, il 4 novembre, scadrà la cassa integrazione. Per la Fiom-Cgil è imprescindibile la proroga della procedura e della cassa integrazione. Allo stesso modo ritiene necessario un progetto serio e concreto di reindustrializzazione” dicono in una nota congiunta Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità e Roberto Mastrosimone, della Fiom-Cgil nazionale al termine dell’assemblea promossa dal sindacato con i lavoratori dell’ex Blutec a Termini Imerese. La vertenza che si trascina ormai da anni vede ancora coinvolti di circa 560 lavoratori dipendenti e 200 dell’indotto.

No ad operazione speculative

“Non saranno accettate operazioni speculative. Il vincolo previsto dal bando di rioccupazione deve essere reale e coerente – aggiunge la Fiom – La Regione siciliana e il governo devono essere garanti rispetto al fatto che deve essere trovata una soluzione per ciascuna lavoratrice e ciascun lavoratore, compresi quelli dell’indotto che sono parte integrante del progetto di reindustrializzazione. Questa lunga vertenza deve trovare una soluzione per rifare madre dignità alle lavoratrici, lavoratori e ad un territorio già pesantemente colpito da un inesorabile processo di deindustrializzazione”.

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