Trasferimenti a Sant’Orsola, inumazioni e ammodernamento del forno crematorio: il Comune di Palermo continua a lavorare per tamponare gli effetti dell’emergenza salme al cimitero dei Rotoli.
Una luce in fondo al tunnel che si attende da oltre 18 mesi, ma ad oggi continua ad essere notte fonda. Nonostante le promesse, il numero di bare presenti nei depositi del camposanto di lungomare Cristoforo Colombo rimane alto.
Secondo quanto dichiarato dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando, sono 920 le salme in attesa di una degna sepoltura. Di queste, 420 sono destinate a tumulazione, mentre le restanti 500 dovrebbero essere dirette verso i campi d’inumazione.
Uno scandalo nazionale, con bare scoppiate ad ammassate per terra, divenuto ancor più virale dopo la visita dell’influencer Selvaggia Lucarelli nella giornata di domenica. La giornalista, alla vista delle tensostrutture in cui risiedono alcuni feretri a deposito, ha definito la situazione come “uno scempio”.
Il cronoprogramma e il piano triennale opere pubbliche
Numeri decisamente troppo alti e che vanno necessariamente sfoltiti, per prevenire la deprecabile ipotesi che l’emergenza organizzativa si trasformi in sanitaria. A tal proposito Leoluca Orlando, di concerto con l’assessore Antonino Sala, ha firmato nella giornata di venerdì 27 agosto un’ordinanza per lenire gli effetti dell’emergenza. Un pacchetto di sei proposte, al quale si dovrebbe affiancare presto un cronoprogramma, già annunciato dal sindaco ma di cui, ad oggi, non si hanno notizie.
Documento che dovrà definire le fasi temporali dell’applicazione delle misure proposte dall’Amministrazione. La scaletta prevede i tempi di affidamento della progettazione; l’ultimazione del progetto esecutivo; l’approvazione dello stesso; l’affidamento dei lavori e l’esecuzione degli stessi; infine saranno effettuati i collaudi di funzionalità delle soluzioni proposte.
Ma l’edizione del cronoprogramma non rappresenta il solo problema per l’Amministrazione Orlando. Secondo quanto riferito nell’audizione in Aula, alcune delle proposte fatte necessiterebbero di due importanti atti, ovvero una variante al piano cimiteriale e, soprattutto, l’approvazione del piano triennale delle opere pubbliche. Atto sul quale vi è una reticenza in Consiglio Comunale, soprattutto sul filone legato al tram. Ma, proprio a Sala delle Lapidi, anche lo stesso piano anti-emergenza è stato subissato di critiche, con i consiglieri d’opposizione intenti a palesare i limiti di una strategia che dovrà dimostrare la propria discontinuità rispetto alle soluzioni proposte in passato.
I trasferimenti a Sant’Orsola per le tumulazioni
Fra i punti più battuti dal sindaco vi è quello dei trasferimenti per le salme destinate alla tumulazione al cimitero di Sant’Orsola. Un evento sul quale l’amministrazione del camposanto di via Parlavecchio ha già iniziato ad organizzarsi, ricevendo già le prime bare dai depositi dei Rotoli. Un passaggio di consegne che continuerà ad avvenire, sia usufruendo delle maestranze e dei mezzi comunali, sia facendo ricorso ai privati. Provvedimento reso possibile dall’accordo con la Federazione Nazionale Imprese Onoranze Funebri.
Un progetto sul quale Leoluca Orlando ha dichiarato che “a pieno regime prevediamo un trasferimento giornaliero di 12 salme. Contiamo così di procedere ad un trasferimento di 40 salme a settimana“. Numeri sui quali non si è rivelato d’accordo il capogruppo della Lega Igor Gelarda. Durante un sopralluogo condotto nel cimitero di Sant’Orsola, l’esponente del Carroccio ha palesato tutte le sue perplessità in merito.
“Questi trasferimenti, che verranno fatti nell’ottica di 40 a settimana, sono contromisure temporanee e non sufficienti. Il problema è che 5-6 salme al giorno verranno comunque posizionate nei depositi dei Rotoli. Resteranno quindi 800-900 feretri lì. L’unica vera soluzione è quella di un nuovo cimitero, ma non mi sembra che ci sia buona volontà in questo senso. Ciò nonostante ci siano 30 milioni pronti per il progetto di Ciaculli, 15 arrivati dalla Regione grazie alla Lega e 15 dal Cipe”.
Complessivamente, il Comune ha previsto circa 400 trasferimenti, con pagamenti divisi fra l’Amministrazione e i familiari dei deceduti. Il Comune lavora inoltre per la realizzazione di un nuovo campo d’inumazione nella sezione 473 dei Rotoli. Opera che dovrebbe contribuire a creare poco meno di 200 nuove fosse. Un progetto da 717.000 euro, le cui risorse sono già accontonate, ma sul quale serve il via libera dal consiglio comunale, che deve approvare il piano triennale delle opere pubbliche.
Il revamping del forno crematorio dei Rotoli
“Promuovere la cultura della cremazione”. Questo è il concetto espresso in Aula, durante la seduta del 23 agosto, dalla consigliera del PD Milena Gentile. Un elemento sul quale l’Amministrazione si è impegnata molto, prima accollandosi gli oneri economici dei trasferimenti a Messina o in Calabria, e poi attraverso la chiusura di un convenzione con una ditta di Misterbianco, la quale si farà carico di trasferire gratuitamente 60 feretri.
Ma i problemi rimangono e piuttosto evidenti. Il vecchio forno crematorio non funziona da oltre un anno, come sottolineato anche dal consigliere comunale del M5S Antonino Randazzo. “Questo forno crematorio è guasto da aprile 2020. Ovvero, da quando esiste la pandemia, Palermo non ha più avuto un suo forno crematorio. Addirittura dei cittadini hanno dovuto inviare i propri cari o in Calabria, o a Messina o, da qualche giorno, a Misterbianco”.
“Negli ultimi anni – continua Randazzo – questo forno si è guastato spesso. Con l’assessore D’Agostino si era deciso di effettuare un revamping. I fondi erano stati previsti, era stato nominato un Rup, ma tutto si è fermato. Quello che è avvenuto è inspiegabile. Ciò perchè l’Amministrazione aveva pensato di utilizzare dei forni mobili. Peccato che in Sicilia gli stessi sono vietati. Prima di sei mesi il vecchio forno crematorio non funzionerà, perchè il progetto necessità di una fase di progettazione, della gara e della realizzazione dell’opera. Ad oggi siamo soltanto alla prima”.
Il progetto del nuovo forno crematorio
Polemiche anche sul nuovo forno crematorio, il quale è ancora lontano dalla sua realizzazione. “La situazione del progetto del nuovo forno crematorio è una vergogna per questa città – attacca Randazzo -. A dicembre 2015 erano stati stanziati 2,7 milioni di euro sul tema. Soltanto dal 2020, dopo lo scandalo degli arresti, si è attivato questo iter. Ma abbiamo perso cinque anni, qualcuno ne dovrà rispondere”.
Una struttura che necessiterà però di alcune opere propedeutiche, inserite anche nel cronoprogramma del sindaco Orlando. “Il progetto presenta alcune difficoltà. Dalla fognatura che deve essere realizzati fino alla verifica sulla tenuta dei costoni. Ma questi cinque anni potevano servire a questo. La fase della progettazione è stata finalmente avviata, ma si è perso troppo ed è assolutamente inaccettabile”.
Bare spostate da terra sui ferri innocenti
Intanto, al cimitero dei Rotoli sono stati avviati i lavori per togliere le salme poste a terra dalla Sala Bonanno e dagli uffici amministrativi del camposanto. Un lavoro reso possibile dall’arrivo dei ferri innocenti necessari a realizzare le strutture, chiesti con forza dagli operatori. Ciò permetterà di dare una sistemazione più pertinente alle circa 200 salme che risiedevano sui pavamenti o, peggio ancora, sull’asfalto del camposanto dei Rotoli. Come quelle poste nelle tensostrutture, al momento ancora chiuse all’accesso al pubblico.
Un elemento analizzato anche dal consigliere di Italia Viva Gianluca Inzerillo, che più volte ha sottolineato le criticità igienico-sanitarie di una simile sistemazione delle salme. “Le perplessità manifestate sono sotto gli occhi di tutti. E’ una situazione indecorosa, che non rispetta ne la salme ne il dolore dei congiunti. L’uso dei pianali era stato già prospettato diversi mesi fa. Finalmente sono contento che si stia concretizzando, in modo da evitare che le bare non stazionino sul suolo. Ciò permetterà di liberare degli spazi, fermo restando che non è la soluzione. Serve a dare maggiore decoro ed uniformità al posizionamento dei feretri”.
Situazione sulla quale si è espresso anche il consigliere di Più Europa Fabrizio Ferrandelli, durante il sopralluogo del 20 agosto scorso. “Il tempo sta segnando la morte. E’ una cosa tremenda. Non solo per la non umanità del messaggio, ma perché psicologicamente ci sono dei familiari che non riescono ad elaborare il lutto, processo che inizia con le esequie. Quando non riesci a seppellire un tuo caro, non riesci a chiudere un ciclo della vita. Questo non è decoroso, non accade nemmeno in scenari calamitosi. Avere una condizione del genere non è più possibile, bisogna intervenire“.
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