Altro che ripartenza dopo il lockdown. Palermo rischia di restare non solo con molti locali chiusi ma anche senza spettacoli estivi. Invece di ridurre le richieste anche in virtù della ridotta capacità dovuta alle misure di distanziamento sociale il Comune di Palermo raddoppia il prezzo di concessione del teatro di Verdura. Formalmente si tratta di un modo per lasciare invariato l’incasso comunale a fronte della minore richiesta dovuta proprio alla fase post emergenza ma il risultato rischia di essere esattamente l’opposto.

In realtà il provvedimento di aumento del canone per il teatro di Verdura era stato deciso prima del lockdown e dell’emergenza covid19 e già creava tensioni e rischi. Nel dopo lockdown ci si sarebbe aspettati una marcia indietro che invece non arriva.

“La richiesta del raddoppio del canone di locazione del Teatro di Verdura di Palermo rischia di lasciare la città senza spettacoli nel 2020 e anche nel 2021” si legge in una nota di assomusica.

Gli imprenditori siciliani, riuniti in Assomusica, non ci stanno e rispediscono al mittente la richiesta dell’aumento del canone. “È l’ennesima vicenda paradossale – commentano i promoter – che rischia di precludere ogni possibilità di organizzare spettacoli a Palermo, una città che non dispone di spazi idonei e che ha deciso di spegnere la musica. Il Teatro di Verdura è una delle poche location di Palermo in grado di ospitare date dei tour nazionali e le limitazioni imposte dai provvedimenti legislativi che prevedono la presenza massima di 1000 spettatori hanno dato un primo colpo a questo settore. La richiesta del raddoppio del canone di locazione della struttura di Viale del Fante è del tutto fuori luogo perché arriva in un periodo storico come questo e vanifica gli sforzi di chi vuole continuare ad investire”.

“Siamo sorpresi da questa decisione – concludono i promoter siciliani – che è arrivata inaspettatamente, soprattutto dopo i proclami fatti a sostegno dell’economia siciliana. Palermo perde così ogni possibilità di ospitare i concerti, i costi sarebbero insostenibili. Chiediamo con forza che venga dato seguito agli annunci di aiuto alle imprese del settore partendo dalla gratuità delle strutture come il Teatro di Verdura per il 2020 ed il 2021”.

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