La sede dell’Aism di Palermo, Associazione Italiana Sclerosi Multipla, è stata oggetto di un raid.
I locali, che si trovano in via Spina Santa 170, a Partanna Mondello, sono stati ‘visitati’ dai ladri nella serata di martedì scorso. A darne notizia è stata la stessa associazione con un post su Facebook. Pubblicata anche una foto che mostra come tutto sia stato messo a soqquadro.

Il secondo furto in pochi mesi

“Siamo amareggiati, e siamo sconfortati, e siamo anche arrabbiati.
Ma ci siamo, sempre, e ci saremo per tutte le persone con sclerosi multipla.
Per la seconda volta in pochi mesi abbiamo ricevuto la visita dei ladri. Tra i due furti anche quello dell’autovettura poi ritrovata.
Ieri sera (il 2 agosto, ndr) hanno messo a soqquadro la sede, portando via un telefono cellulare, per noi strumento di lavoro, e gli spiccioli della macchinetta del caffè. Per la seconda volta in pochi mesi hanno invaso la privacy dei volontari e dei soci della nostra sezione provinciale”.

I volontari giustamente non si arrendono

Prosegue il post: “Ma noi ci siamo e ci saremo nella nostra sede di via Spinasanta 170 a Palermo. Siamo state una delle prime associazione alla quali è stato dato un bene confiscato alla mafia. Per questo la nostra attività all’interno di questa villa, inutile nasconderlo, ha sempre avuto un duplice significato per noi.
Quindi se vorrete tornare a farci visita ci troverete in sede. Se verrete di giorno, e non di notte, avrete anche il piacere di conoscerci ed il caffè ve lo offriremo noi. E vi ascolteremo e vi aiuteremo, che è quello che facciamo ogni giorno, in maniera gratuita e volontaria. Nonostante voi”.

La condanna della Dc Nuova

“Si tratta di un vile atto che va condannato duramente – dichiara Pippo Enea, vice commissario regionale della DC Nuova -. All’associazione, ai volontari, alle ragazze e ragazzi del Servizio Civile nazionale, che ogni giorno danno assistenza alle persone con sclerosi multipla, va il mio incondizionato sostegno e quello della DC. L’Aism è stata una delle prime associazioni a gestire un bene confiscato alla mafia e ad investire molte risorse economiche per mantenerlo e metterlo in sicurezza. Invito la cittadinanza – conclude – a sostenere e presidiare i locali dell’Aism dove lavorano tante persone al servizio di chi ha bisogno”.

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