Preoccupa la situazione dell’azienda Rap. I rappresentanti delle sigle sindacali hanno incontrato questa mattina i componenti della commissione Bilancio e della commissione Ambiente del Comune di Palermo. Tanti gli argomenti sul tavolo, a cominciare dalla recente approvazione del Pef Tari, dai conti della società Partecipata e dal caos che regna sul futuro di Bellolampo. Impianto sul quale si continuano ad attendere tempi certi dalla Regione sulla consegna del primo lotto della settima vasca, i cui lavori continuano ad essere bloccati tra i meandri della burocrazia. Una situazione difficile, aggravata dal rischio di saturazione della IV vasca e dai lavori da condurre sul TMB. Interventi che sono necessari per potere abbancare nella futura VII vasca e che richiederanno circa quattro mesi di lavori.

“Collasso del sistema raccolta rifiuti in pochi mesi”

La prima tranche della VII vasca, in origine, doveva essere consegnata a luglio 2022. A quasi un anno dalla consegna ipotetica, della stessa non c’è traccia. Un fatto sul quale i sindacati hanno chiesto ed ottenuto un incontro con i rappresentanti del Consiglio Comunale. I rappresentanti dei lavoratori hanno espresso le loro preoccupazioni ai componenti delle commissioni consiliari. Visione che ha trovato concordi gli esponenti delle opposizioni, ovvero Mariangela Di Gangi (Progetto Palermo), Carmelo Miceli (Gruppo Misto), Massimo Giaconia (Progetto Palermo) e Concetta Amella (M5S).

“Il quadro che ci hanno rappresentato le sigle sindacali è preoccupante. La decisione dell’Amministrazione comunale di non fare propria la richiesta della Rap di revisione straordinaria infra periodo del PEF, unita all’inerzia dell’Amministrazione rispetto ai lavori della settima vasca che la Regione dovrebbe definire, aprono uno scenario apocalittico: riduzione dei rifiuti e collasso del sistema di raccolti nel giro di pochissimi mesi. Così stando le cose, nel giro di pochi mesi, la contrazione dei servizi e la mancanza di sufficienti aree di deposito, probabilmente già in estate, determineranno una nuova e drammatica emergenza rifiuti”.

Fatto sul quale i rappresentanti delle minoranze chiedono un impegno all’Amministrazione Comunale. “Chiediamo al sindaco Lagalla di rivedere urgentemente le proprie scelte sul PEF e affrontare seriamente la situazione rifiuti. Fino ad oggi il sindaco ha avuto un’opposizione più che responsabile che con lui ha condiviso, con fatti e atti, il percorso di risanamento del bilancio. Ciò che il sindaco deve sapere, però, è che noi delle opposizioni non abbiamo nessuna intenzione di condividere con lui la responsabilità di una città nuovamente piena di rifiuti per scelte basate solo sulla logica della quadratura dei numeri. Il tempo per rivedere tutto c’è e il sindaco non può più mettere la testa sotto la sabbia”.

I problemi di Bellolampo: l’interrogazione

A preoccupare gli esponenti di Sala delle Lapidi sono i tempi di consegna della prima tranche della settima vasca. Lavori di cui si sta occupando la Regione ma che hanno subito, nei mesi, rallentamenti a causa di diversi imprevisti. Non ultimo la necessità di una variante di progetto per completare l’impianto di impermeabilizzazione. Documento che, secondo quanto afferma il capogruppo del M5S Antonino Randazzo, non sarebbe nella disponibilità degli uffici della Regione.

“I lavori afferenti la prima tranche della VII vasca non sono ancora ripresi per il semplice motivo che non è stata ancora rilasciata la necessaria autorizzazione di variante da parte del Dipartimento Rifiuti della Regione – ha scritto l’esponente pentastellato in un’interrogazione destinata al sindaco, alla Regione e all’assessore comunale Andrea Mineo -. Anche se i lavori in parola (prima tranche della VII vasca) dovessero essere ultimati (per assurdo) oggi stesso, la Società Rap non potrebbe abbancare alcun rifiuto in VII vasca per il semplice motivo che l’Assessorato Regionale del Territorio e Ambiente, in occasione del rilascio della proroga alla VIA della VII vasca, ha disposto che solo dopo l’intervenuta manutenzione del TMB fisso la società Rap è titolata all’utilizzo della VII vasca”.

Ritardi che espongono le vasche residuali dell’impianto a possibili saturazioni, con relativi extracosti da sostenere per l’azienda Rap e, di conseguenza, per il Comune di Palermo. Fatto per il quale il capogruppo del M5S ha chiesto di “disporre le opportune verifiche ed accertamenti sulla situazione sopra riportata e di rilasciare una certificazione a data odierna relativa al dato sulla capienza residua della IV vasca, al fine di valutare eventuali rischi ambientali in situ alla discarica di Bellolampo e per la tutela della salute pubblica, con l’urgenza che lo scenario induce, alla luce delle inevitabili conseguenze economico/finanziarie per la Rap e per il Comune di Palermo in materia di Tari, conseguenze che determinerebbe l’ineluttabile fallimento della predetta società controllata”.

Una saturazione delle vasche comporterebbe una sola soluzione: il trasporto dei rifiuti all’estero. Fatto che genererebbe di conseguenza i cosiddetti extracosti, ovvero delle uscite non previste e non preventivabili a carico dell’azienda Rap, per potere sostenere le spese di trasferimento della spazzatura indifferenziata. Salasso monetario che l’ex amministratore unico dell’azienda Girolamo Caruso aveva stimato in circa dieci milioni di euro al mese. Una cifra folle per un comune in procedura di riequilibrio come Palermo. L’estate si avvicina e la preoccupazione aumenta. Ci sarà l’ennesima emergenza rifiuti come ipotizzato dalle opposizioni o la situazione verrà risolta? A dirlo sarà solo il tempo.

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