Tutto congelato per le progressioni di carriera in casa Rap. Con un ordine di servizio redatto oggi, mercoledì 28 febbraio, il presidente della società Partecipata Giuseppe Todaro ha comunicato ai dipendenti interessati la sospensione dell’ordine di servizio del 23 febbraio 2024 con i quali autorizzava una riorganizzazione di alcuni uffici nell’ambito della quale si registravano degli avanzamenti di carriera riguardanti alcuni dipendenti. Decisione presa oggi dal presidente di Rap e dal dirigente Massimo Collesano. “Si ritiene opportuno effettuare ulteriori verifiche e approfondimenti”, scrivono i due nella comunicazione ufficiale. Fatto per il quale gli esponenti dell’azienda hanno stabilito “la sospensione dell’ordine di servizio precedente”. Ascoltati quindi gli appelli mossi dal sindacato Cgil e dal gruppo consiliare del M5S.

Stop alla riorganizzazione degli uffici

Una riorganizzazione che era stata voluta “al fine di efficientare l’organizzazione delle funzioni tecnico-ingegneristiche aziendali”. Sette i tecnici coinvolti dalla riorganizzazione. A coordinarli, nel disegno messo nero su bianco il 23 febbraio, vi doveva essere il Capo Area della sezione Ingegneria, Progettazione e Staff Tecnico Ciro Azzara. Progressione di carriera che avrebbe interessato anche Raimondo Burgio, con particolare riguardo all’area operativa relativa alla gestione del TMB di Bellolampo. Scorrendo i nomi dell’ordine di servizio, Massimiliano Gibilaro e Francesco Lombardo avrebbero ricevuto incarichi nel dipartimento Logistica. Sul fronte della sezione deputata alla gestione dei CCR, ad occuparsene sarebbero stati Paolo Costa e Nunzio Di Chiara. La gestione della sezione Impiantistica invece era stata affidata a tre dipendenti, ovvero Salvatore Magnolia, Mario Palazzo e Fabio Maria Palumbo. Tutto congelato quindi, in attesa che l’azienda chiarisca i dubbi maturati in questi giorni.

Nei giorni scorsi critiche dai sindacati

C’è chi infatti aveva espresso fin da subito le proprie perplessità rispetto alla riorganizzazione di alcuni uffici. In particolare, è stata la Cgil ad alzare il dito contro l’ordine di servizio emanata da Massimo Collesano e Giuseppe Todaro. A puntare il dito contro l’atto è stata il delegato sindacale Riccardo Acquado, il quale ha criticato senza mezzi termini la decisione aziendale. In una nota inviata agli uffici di piazzetta Cairoli, Acquado ha diffidato “la società a ritirare l’ordine di servizio e di rimettere ogni altra qualsivolglia decisione non prima dell’avvio e conclusione della concertazione con le corrette relazioni industriali, cosi come inteso nel corso dell’ultimo incontro sindacale avvenuto in data 19 febbraio, finalizzate a stabilire i criteri opportuni alle procedure da porre in essere per le progressioni di carriera del personale di RAP”.

Secondo l’esponente dei lavoratori di Rap, si era verificata “una “straordinaria” riorganizzazione di uffici, già esistenti, ed una contestuale assegnazione di funzioni di grado superiore a dei dipendenti aziendali, stabilite, verosimilmente ed esclusivamente, in “camera caritatis””. Acquado, in particolare, ha stigmatizzato in quella sede le modalità di scelta dei dirigenti. Operazioni che, a giudizio del delegato della Cgil, sono avvenute “senza che questi sono stati selezionati, o individuati, con adeguate forme selettive rispondenti alle norme vigenti che regolano il reclutamento nelle Società Partecipate“.

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