Scoppia un nuovo caso sulla tenuta della discarica di Bellolampo. L’impianto che serve l’utenza del comune di Palermo sarà costretta a ricevere anche un quantitativo giornaliero suppletivo di circa 65 tonnellate da una quindicina di comuni della provincia. Fatto che appesantirà ancora di più l’operatività di una struttura che al momento si regge sulla disponibilità dei conferimenti nella prima tranche della settima vasca. Ed è proprio sull spazio residuo rimasto nella struttura che il capogruppo del M5S Antonino Randazzo ha presentato un’interrogazione agli uffici del sindaco Roberto Lagalla.

Settima vasca, si attende il completamento della seconda tranche

A Bellolampo infatti, si attende il completamento degli interventi sulla seconda tranche della settima vasca. Opere di cui si sta occupando una ditta incaricata dalla Regione e che pagano i ritardi accumulati nella prima parte delle opere. Una volta completa, la struttura dovrebbe garantire un’autonomia di circa 1 milione di metri cubi. Al momento però, c’è una disponibilità residuale di circa 180.000 metri cubi. Questo, almeno, fino alla definizione del cantiere attualmente in corso di svolgimento a Bellolampo. Fino ad allora, Rap dovrà fare di necessità virtù. Fatto sul quale il presidente Giuseppe Todaro si è dimostrato ottimista.

Secondo quanto riferito in un comunicato dalle organizzazioni sindacali, l’esponente di punta della società Partecipata di piazzetta Cairoli avrebbe garantito la tenuta della prima tranche della settima vasca, avendo ricevuto rassicurazioni dalla Regione Siciliana rispetto ad una disponibilità della seconda tranche dell’impianto entro la fine di luglio. Quindi, entro il termine ultimo nel quale, secondo Rap, la prima tranche dovrebbe raggiungere la propria saturazione. Previsioni sulle quali qualcuno non è d’accordo.

Tenuta di Bellolampo, presentata interrogazione al sindaco

In un’interrogazione presentata al sindaco Roberto Lagalla, il capogruppo del M5S Antonino Randazzo ha chiesto di conoscere “la capacità residuale della VII vasca” e se “la decisione adottata dal presidente della Rap, in termini di disponibilità all’abbancamento dei rifiuti di alcuni comuni del Palermitano (per 65 tonnellate giorno e senza limite di tempo) potrebbe creare le premesse per nuovi futuri extracosti in carico alla Rap”. Domande mosse in seguito ad alcune considerazioni preliminari rappresentate dall’esponente pentastellato.

“La capacità autorizzata sulla prima trance della VII vasca è pari a 180 mila metri cubi, corrispondente a circa 120.000 tonnellate – sottolinea Randazzo -. Il quantitativo di rifiuto al momento conferito sulla VII vasca è pari o parrebbe ad oltre 91.000 tonnellate (rifiuto peraltro che sembrerebbe non prodomicamente compattato, atteso l’intervenuto guasto 3 mesi fa dello specifico mezzo d’opera di proprietà della Rap, il cosiddetto Bomag, appena rimesso in esercizio”. Dati che, secondo il capogruppo del M5S, farebbero “supporre che, allo stato attuale, la capacità residua della prima trance della VII vasca sia idonea ad assicurare appena un mese di abbancamento dei rifiuti emananti dalla città di Palermo e non i cinque mesi dichiarati dal presidente di Rap“.

Randazzo parla anche della possibilità, paventata dal presidente di Rap Giuseppe Todaro alle organizzazioni sindacali, di ricorrere eventualmente al progetto della settima vasca bis. Idea proposta dall’ex amministratore unico Girolamo Caruso ma che è ancora alle fasi embrionali. “La vasca VII bis è stato appena inviato alla Regione per le necessarie autorizzazioni/pareri prodomici al decreto di autorizzazione alla costruzione ed esercizio. La complessità dell’iter autorizzativo comporta non meno di 6/12 mesi di tempo”, con un tempo di “18 mesi per la realizzazione dei lavori”. Domande e considerazioni, quelle mosse dal capogruppo pentastellato, a cui il Comune sarà chiamato a dare risposte.

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