Piano assunzioni, controlli sugli abbandoni illeciti e la necessità impellente di potenziare la raccolta differenziata per rientrare nei parametri europei. Di questo e molto altro ha parlato il presidente di Rap Giuseppe Todaro, intervenuto nell’ultima puntata di Talk Sicilia sul tema dei rifiuti. Una piaga ancora irrisolta per il capoluogo siciliano, fiaccato dai deficit di Bellolampo e da un numero di dipendenti dediti alla raccolta che, negli anni, si è progressivamente abbassato senza un ricambio generazionale.
La carenza di personale e i ritardi nella raccolta
Giuseppe Todaro parte proprio da qui, dalla coperta corta che è l’organico di Rap. “Ai tempi dell’Amia, l’organico poteva contare su circa 2400 persone. Oggi siamo scesi a 1500 dipendenti. Aggiungiamo che sono passati dieci anni. Periodo nel quale c’è stato un deterioramento generale, anche perché parliamo di un lavoro molto usurante, molto spesso eseguito di notte. Ci sono anche una fetta di lavoratori inabili di varia tipologia a cui non si può chiedere di fare alcune attività. La somma di tutto questo, chiaramente, crea il problema che gli itinerari che si occupano del ritiro della spazzatura sono al limite del personale”.
Fatto reso evidente dalle difficoltà riscontrate la scorsa settimane, con diverse aree della città invase da cumuli di spazzatura. “A seguito di questa mancanza atavica di personale, siamo stati costretti a chiedere ai lavoratori doppi itinerari, doppi turni straordinari, a rinunciare alle ferie o alle domeniche, giorno in cui la Rap in teoria non dovrebbe ritirare. Tutti questi accordi erano in scadenza. Nel rinnovo sono state fatte alcune modifiche per migliorare le performance di questi itinerari e c’è stato un buco di un paio di giorni, non dovuto nè ad uno sciopero nè ad una contestazione. È stata solo una mancanza di personale che non faceva questi doppi turni straordinari. Sono bastati tre giorni sono bastati per creare una situazione di criticità in alcune zone importanti. Risolto questo elemento, stiamo lavorando per rientrare in un regime ordinario”.
Le assunzioni: entro fine anno nuovi autisti ed operatori
Problema al quale il presidente di Rap identifica una sola strategia possibile per risolvere il problema alla radice, ovvero “l‘assunzione di personale. Del resto, il lavoro della raccolta dei rifiuti è legata alle persone. Puoi riorganizzare l’azienda come vuoi, ma se non hai gli uomini…do un dato: quello sullo spazzamento. Inizialmente erano 600 persone per Palermo. Oggi ce ne sono 100, e alcuni di questi lavoratori sono stati utilizzati anche in altri campi. Per risolvere i problemi di Rap i concorsi sono l’unica soluzione. E gli stessi sono già in corso”.
Due i bandi attualmente in atto: quello relativo alla ricerca di 46 autisti e quello che riguarda l’ingresso di 306 nuovi operatori. “Il primo concorso, quello degli autisti, è in fase più avanzata. Ieri si è completata la selezione per i colloqui orali. Fra una quindicina di giorni si faranno le prove pratiche per tutti i 200 selezionati. Dopodiché si comincerà ad avviare il percorso per l’assunzione. Sul bando dei 306 operatori siamo un po più indietro. E’ un bando che è partito dopo. Sono arrivate 18.000 domande. Un numero importante. La Commissione si è riunita e ha stabilito i criteri per le domande delle prove. La prova scritta siamo noi. Stiamo facendo una selezione velocissima per nominare l’agenzia e che quindi a breve speriamo nell’arco di un mese si comincerà ad avere anche questo percorso. Presumibilmente, l’obiettivo nostro entro l’anno di avere anche questo personale“.
La lotta all’abbandono illecito di rifiuti
Personale che si renderà necessario per potenziare il sistema di raccolta ordinario. Rimane però da fronteggiare lo “straordinario”, ovvero l’abbandono illecito dei rifiuti. Il presidente di Rap ha stimato la presenza di circa 110 siti sensibili, in cui gli incivili lasciano davvero di tutto. Un tema che si lega a doppio filo alla necessità di un maggiore controllo del territorio. Fronte sul quale l’azienda si è già mossa. “Stiamo lavorando su vari fronti. Abbiamo fatto già il protocollo, su cui stiamo definendo gli ultimi dettagli, per sottoscrivere una strategia comune tra polizia municipale, polizia provinciale e Rap in merito al controllo del territorio. Solo la concomitanza di forze fra noi e le forze di polizia può riuscire a dare soluzione al tema dell’abbandono dei rifiuti e della migrazione degli stessi dalla Provincia”.
Qualcuno, in passato, ha invocato l’utilizzo di sistemi di videosorveglianza. L’idea era quella di utilizzare tali strumenti da deterrenti. Gli effetti si sono però rivelati decisamente scarsi. Ed a spiegarne il perchè è lo stesso Giuseppe Todaro. “Le telecamere non possono essere una soluzione. Il motivo è molto semplice. Le telecamere sono a vista. La persona la vede e si sposta venti metri avanti. Se sei a piedi e non hai mezzi, nessun tipo di sanzione ti può essere inflitta perché non hai un’identificazione visiva o una targa. Ma anche nel caso in cui ci sono i mezzi anche, ci vuole tutta una serie di autorizzazioni complesse da arrivare. E al massimo gli può essere inflitta una multa. Le stesse vengono elevate. A Palermo, lo scorso anno, sono state emanate sanzioni per 600.000 euro. E’ uno strumento che mitiga il problema, ma non lo azzerra“.
Bellolampo e i ritardi della VII vasca
Il potenziamento del sistema di raccolta è certamente un tema d’attualità. Tuttavia, tutto questo ammasso di spazzatura ha solo un indirizzo di recapito: Bellolampo. La discarica di Palermo continua a soffrire di deficit strutturali dovuti, tra le altre cose, ai ritardi di consegna della settima vasca. Impianto che, da progetto, doveva essere disponibile già a luglio 2022, anche se il presidente di Rap riconduce il problema più indietro nel tempo. “E’ un problema che interessa l’azienda di riflesso. Devo dire che in questi giorni la Regione ha trovato massima collaborazione. Ma la storia va detta. La settima vasca doveva essere pronta nel 2018 o, al massimo, nel 2020. Siamo a giugno del 2023 e ancora l’impianto non è disponibile. Purtroppo, è inutile negarlo, c’è stata una variante importante che ha dilatato i tempi in modo esasperante. Soltanto 15 giorni fa si è definitivamente sbloccata la situazione. Sono andato personalmente negli uffici, perché ritengo che questo sia una problema dirimente rispetto alle criticità di Palermo. Sappiamo bene cosa comporta per una città come questa di non poter conferire rifiuti nella propria discarica e di dovere andare in un impianto esterno, ammesso che ce ne siano in Sicilia. E comunque ciò comporterebbe degli extracosti”.
Sull tempistiche, Giuseppe Todaro si dice convinto che l’impianto possa essere disponibile in tempi brevi. “Per la prima tranche della settima vasca, ci vorrà circa un mese o, al massimo, un mese e mezzo. Abbiamo avuto rassicurazioni. Devo dire che l’impresa e l’assessore Di Maurosi sono prodigati anche personalmente. L’impresa ha dato anche la disponibilità dei doppi turni anche di notte e giorno. Sta cercando di reperire i materiali che mancano nel modo più veloce, in modo tale da valorizzare al massimo il processo.
La missione: mettere a pieno regime il TMB
L’altro grande problema di Bellolampo però riguarda le condizioni del TMB. Un impianto che è stato oggetto di valutazione da parte dell’Arpa che, nell’ultimo sopralluogo effettuato a Bellolampo, ha chiesto che l’impianto venga messo a pieno regime. Fatto ribadito anche dall’assessorato Territorio e Ambiente che, in un documento firmato dall’assessore Elena Pagana a gennaio scorso, vincola i futuri conferimenti in settima vasca alla risoluzione dei problemi della struttura. Fatto su cui Giuseppe Todaro fa il punto della situazione. “Il TMB è in funzione. Non è al 100% della sua potenza. Questo non vuol dire che lavora male, perché sono stati fatti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Il revamping è in corso. Dovrebbe produrre una quantità di prodotto che in questo momento non riesce a produrre, ma sufficiente a coprire le esigenze della città di Palermo per la città di Palermo”.
In merito ai tempi per avere un TMB al 100%, il presidente di Rap si sbilancia. “Tre o quattro mesi. Ci stanno autorizzando un nuovo stoccaggio provvisorio, in attesa di poter fermare l’impianto, nonchè un TMB provvisorio. C’è una parte tecnica che noi stiamo curando. C’è poi una parte burocratica che abbiamo sollecitato e devo dire che nel tavolo abbiamo trovato anche disponibilità”.
Differenziata: via cassonetti e premialità su TARI
Conferimenti, discarica, raccolta differenziata: la vera nota dolente di Palermo. Secondo gli ultimi dati ISPRA disponibili, il capoluogo siciliano si attesta intorno al 20%. Ben lontano dal parametro del 55% chiesto dall’Unione Europea entro il 2025. Un fronte sul quale Rap sta già lavorando attraverso investimenti di natura impiantistica. “Entro la prossima settimana presenteremo il nuovo piano industriale. Un cambio epocale per Palermo, perché la differenziata passerà a quasi il triplo delle persone che ci sono attualmente, coprendo quasi tutta la città. Abbiamo nominato già tutti i tecnici, insieme al Comune, all’assessorato all’Ambiente, tutto quel che sono le attività propedeutiche alla messa in opera di un investimento importante. Parliamo di 60 milioni di euro di finanziamenti (fondi PON METRO) che sono già in corso e che quindi porteranno ad aumentare in modo significativo i numeri della differenziata a Palermo. Già buona parte dell’area Nord sarà nel nuovo piano, così come diverse zone dell’area Sud”.
L’obiettivo appare chiaro. “Con questi finanziamenti previsti nel piano industriale, leveremo i cassonetti in città. Poi, siccome la città è variegata, la differenziata non è tutta uguale: in alcune parti sarà porta a porta, in altre realtà di prossimità ed è importantissimo far passare un messaggio: utilizziamo i CCR perché sono funzionanti, operativi, li aumenteremo. Stiamo lavorando per aumentarli al doppio di quelli che sono. Ad oggi ce ne sono sette. Ok, ora stiamo ampliando gli orari. In alcuni, li stiamo aprendo pure di pomeriggio. Ma li vogliamo raddoppiare. E’ un percorso virtuoso dove ci auguriamo di potere dare seguito al cittadino onesto, dandogli una premialità con un abbattimento della Tari. Da una parte devo reprimere chi abbandona i rifiuti nei 110 siti abusivi di rilascio rifiuti. Dall’altra devo premiare chi invece va nei centri di raccolta e differenzia”.
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