Una rete per impedire l’accesso ai piccioni. Così afferma la LIPU di Palermo in merito al complesso ospedaliero di Villa Sofia dove alcuni passanti hanno riferito ai volontari di avere notato degli uccelli morti.

Le cose, afferma la LIPU, non sono andate per il verso giusto. I volatili, a quanto pare, erano proprio li; sarebbero rimasti intrappolati dalla rete e, ormai morti, penzolavano al vento. Si tratta di alcuni piccioni e di un Gheppio, un uccello rapace. Morto anch’esso con le ali imbrigliate nella rete. Si tratta, ricorda la LIPU, di un animale protetto dalla legge, nazionale e comunitaria.

La LIPU ha così inviato una lettera alla Direzione dell’ospedale di Villa Sofia e per conoscenza al Distaccamento Forestale di Palermo Falde. Giovanni Cumbo, responsabile della sezione palermitana della Protezione Uccelli, chiede ora “la rimozione dei volatili morti presenti (la scena da vedere è indecorosa per i passanti) ma, soprattutto, la sostituzione di codesta rete con una di colore verde e a maglie molto più strette, in modo che tali spiacevoli incidenti non possano più accadere”.

Ma c’è di più: “essendo ormai avviato il periodo di nidificazione degli uccelli – continua Cumbo – altri piccioni tenteranno di entrare per fare il nido all’interno nei cornicioni coperti dalla rete. Per questo motivo chiediamo la sostituzione della rete nel più breve tempo possibile. Ricordiamo che, nel caso si trovassero nidi attivi, in periodo di nidificazione è vietato per legge rimuovere nidi, uova e nidiacei (Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma, 157/92 art. 3).”

Sempre secondo la LIPU la rete verserebbe in cattivo stato, presentando diversi buchi e strappi. Evidentemente gli uccelli riescono ad entrare ma, una volta dentro, non sono più capaci di ritrovare la via d’uscita (le reti di nylon sono soggette a logoramento con il tempo).

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