Il rapporto annuale sull’economia della Sicilia, elaborato dalla Banca d’Italia, dà un interessante quadro dell’andamento delle imprese in Sicilia durante il 2024.

L’agricoltura

Secondo i dati dell’Istat nel 2024 si è registrata una riduzione delle principali produzioni agricole regionali. Il calo ha interessato i cereali e le coltivazioni arboree, mentre è cresciuta la quantità di ortaggi, in particolare quella di pomodori, per i quali si è incrementata la superficie coltivata. Diminuzioni particolarmente intense hanno riguardato le coltivazioni olivicola e viticola, con una riduzione della quantità di vino di quasi il 30%. L’andamento dei raccolti ha fortemente risentito della siccità che ha caratterizzato il 2024, soprattutto nella parte centro-orientale dell’Isola. Secondo i dati dell’autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia, inoltre, la media mensile del volume d’acqua disponibile negli invasi a uso irriguo è stata nell’anno di poco superiore a 240 milioni di metri cubi, un valore inferiore di quasi il 40% rispetto a quello registrato nel 2023. Nonostante il calo produttivo, le esportazioni valutate a prezzi correnti sono lievemente cresciute (2,4%). In base ai dati della ragioneria generale dello Stato, a dicembre del 2024 i pagamenti relativi al programma di sviluppo rurale Sicilia 2014-2020 avevano raggiunto l’84,6% della dotazione disponibile, in aumento di oltre 12 punti percentuali rispetto a un anno prima. La spesa andrà completata entro la fine dell’anno corrente.

L’industria in senso stretto

Nel 2024 la congiuntura del settore industriale si è mantenuta positiva. Secondo l’iIndagine sulle imprese industriali e dei servizi (Invind), condotta dalla Banca d’Italia su un campione di quasi 150 aziende industriali con almeno 20 addetti, la quota di aziende con fatturato (a prezzi costanti) in aumento ha prevalso su quella delle imprese che ne hanno registrato un calo; le ore lavorate sono aumentate, sebbene in misura lievemente inferiore rispetto all’anno precedente. La percentuale di aziende che hanno segnalato un utile d’esercizio si è leggermente ridotta, rimanendo comunque superiore al 70%. Come nel 2023, le quote di imprese con investimenti in aumento o in riduzione sono state pressoché equivalenti. L’accumulazione di capitale ha continuato a beneficiare delle politiche pubbliche di incentivazione, in particolare del credito di imposta per beni strumentali previsto dal programma Transizione 4.0, di cui ha usufruito oltre un terzo delle aziende che hanno effettuato investimenti. Solo una piccola percentuale di imprese ha invece beneficiato del programma Transizione 5.02. Il piano “Transizione 5.0” è stato introdotto dal DL n. 19 del 2 marzo 2024 (decreto “Pnrr”) con lo scopo di sostenere il processo di transizione digitale ed energetica. Sono agevolabili i beni materiali e immateriali nuovi, di cui agli allegati A e B della legge 11 dicembre 2016 n. 232 (ossia i beni di investimento “Industria 4.0”), a condizione che tramite essi i progetti di innovazione consentano di conseguire una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva interessata non inferiore al 3% oppure una riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dagli investimenti non inferiore al 5 per cento. , rivolto a progetti di innovazione che mirano a conseguire una riduzione dei consumi energetici, ma per il 2025 circa un quinto delle aziende industriali siciliane prevede di avvalersene. Poco più del 40 per cento delle imprese ha investito in tecnologie avanzate; nella maggior parte dei casi il peso di tale voce sul totale degli investimenti è stato inferiore al 10 per cento. L’utilizzo di queste tecnologie è riconducibile prevalentemente alle applicazioni della robotica mentre l’impiego dell’intelligenza artificiale generativa o predittiva, pur se in rapido sviluppo, risulta ancora contenuto. In linea con lo scorso anno, quasi la metà delle aziende ha effettuato interventi volti a migliorare l’efficienza energetica o a incrementare l’utilizzo o la produzione di energie rinnovabili.

L’incertezza domina le aspettative per l’anno corrente. Il saldo tra le quote di aumento e riduzione dei ricavi è appena positivo e quasi il 60% delle imprese prevede di ridurre la spesa per investimenti, una percentuale più che doppia rispetto alle attese di aumento.

Le costruzioni e il mercato immobiliare

Il valore aggiunto delle costruzioni, fortemente in espansione nel triennio precedente, nel 2024 è cresciuto a ritmi più contenuti secondo le stime di Prometeia, ma ancora superiori a quelli della macroarea e dell’Italia. In base ai dati delle casse edili siciliane al calo dell’attività dell’edilizia privata si è contrapposta la forte espansione del comparto dei lavori pubblici, che ha continuato a beneficiare di una domanda sostenuta, sospinta anche dall’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.  Secondo i dati di Ance Sicilia, alla fine di ottobre del 2024 era stato aggiudicato circa il 60% degli importi banditi nel 2023, anno nel quale il valore delle gare (6,2 miliardi di euro) era su livelli elevati nel confronto storico. Il volume dei bandi pubblicati nel 2024 è stato pari a 2,2 miliardi di euro, in sensibile riduzione rispetto al biennio precedente, ma solo di poco inferiore alla media del periodo 2019-21. L’indagine della Banca d’Italia sulle imprese delle costruzioni conferma il miglior andamento del comparto delle opere pubbliche anche nelle aspettative per l’anno in corso, in cui due terzi delle aziende rispondenti si attendono di beneficiare del Pnrr. Nel 2024 il numero di compravendite di abitazioni in Sicilia, dopo la contrazione dell’anno precedente, è rimasto sostanzialmente stabile; al calo delle transazioni nella prima parte dell’anno è seguito un incremento nel secondo semestre, favorito dalla progressiva riduzione dei tassi di interesse sui mutui. In base a nostre stime su dati OMI e Istat, lo scorso anno i prezzi delle case in Sicilia, rimasti stabili nel 2023, sono cresciuti del 2,5%, in misura inferiore alla macroarea e alla media italiana (rispettivamente 3,7 e 3,2%); la dinamica è stata più sostenuta nel capoluogo di regione e nei comuni turistici. I canoni di locazione sulle abitazioni in affitto hanno registrato in media una crescita più contenuta (1,7%) e largamente inferiore alla media italiana (3,4).

È proseguito il rallentamento delle compravendite di immobili non residenziali: nel 2024 le transazioni sono cresciute solo lievemente (0,7%). La dinamica è stata particolarmente sostenuta per i capannoni ad uso produttivo, che rappresentano tuttavia una quota residuale delle transazioni totali (circa il 4%). I prezzi, dopo un calo ininterrotto dal 2012, sono aumentati di circa mezzo punto percentuale.

I servizi privati non finanziari

Nel 2024 è proseguito il rallentamento dell’attività nel settore dei servizi; secondo le stime di Prometeia la crescita del valore aggiunto del terziario (che include anche le attività finanziarie e il settore pubblico) è stata in linea con la media nazionale e con quella del Mezzogiorno. In base ai risultati della rilevazione Invind, che ha riguardato un campione di oltre 100 imprese dei servizi privati non finanziari con almeno 20 addetti, la quota di aziende con fatturato (a prezzi costanti) in aumento si è ridotta rispetto all’anno precedente risultando lievemente più bassa di quella delle imprese che hanno registrato un calo dei ricavi.  I tre quarti delle aziende si attendono un fatturato stabile o in aumento nell’anno in corso.

Le presenze turistiche sono cresciute del 5,1%, più che nella media nazionale. L’incremento dei pernottamenti è stato trainato dagli stranieri, che hanno rappresentato oltre la metà del totale, e si è accompagnato a una crescita sostenuta della spesa dei turisti internazionali. L’aumento delle presenze si è concentrato soprattutto nelle province di Palermo, Messina e Trapani. Il traffico di passeggeri negli aeroporti dell’Isola è cresciuto del 10,3%, un valore superiore al Mezzogiorno e sostanzialmente in linea con la media nazionale; l’incremento è stato nettamente maggiore per i voli internazionali. Il traffico di passeggeri nei porti siciliani ha rallentato, crescendo del 2,4%; l’incremento è stato quasi triplo per quello crocieristico. Le movimentazioni di merci, che nel 2023 erano lievemente cresciute, si sono invece ridotte (-3,2%), soprattutto per il calo dei prodotti petrolchimici (che rappresentano circa i sei decimi del totale).

La demografia d’impresa e le pro­cedure concorsuali

Nel 2024 il tasso di natalità netto (saldo fra iscrizioni e cessazioni in rapporto alle impre­se attive) in Sicilia è lievemente di­minuito, in linea con l’andamento osservato nella macroarea e in Italia. Sulla dinamica regionale ha inciso il peggioramento dell’indica­tore per le ditte individuali, solo parzialmente compensato dall’aumento registrato per le altre forme giuridiche di impresa. Per quel che riguarda le procedure concorsuali, lo scorso anno i procedi­menti con finalità liquidatorie aperti a carico di società siciliane sono cresciu­ti di quasi un quinto rispetto all’anno precedente, portandosi a 560, valore comunque inferiore del 17% rispetto alla media del triennio pre-pandemia.