Sale la preoccupazione per lo stop all’erogazione del reddito di cittadinanza a partire dal prossimo mese di agosto. La Sicilia potrebbe essere sotto questo punto di vista una vera e propria polveriera. E’ una delle regioni con il più alto numero di percettori. Questo significa che senza alternativa di sostegno al reddito si potrebbero registrare delle fortissime tensioni sociali. L’allarme viene lanciato dall’Anci Sicilia, l’associazione nazionale Comuni. In queste ore ai percettori stanno arrivando gli sms che annunciano lo stop al reddito di cittadinanza a partire da luglio. Interesserà 169 mila famiglie italiane, tra cui ne rientrano numerose siciliane. Questa situazione, viene rilevato, sta già creando tensioni che si riservano sui sindaci.

Chiesto confronto col governo

“I sindaci sono pronti a fare la propria parte a condizione che si individui un percorso immediato per dare risposte chiare ai cittadini. Per questo motivo chiediamo un confronto col governo per condividere una strategia alternativa che dia strumenti concreti ai primi cittadini. Per evitare che si ritrovino a mani nude in prima linea”. Questo il commento di Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano,  presidente e segretario generale dell’Anci Sicilia.

Nessuna alternativa di sostegno al momento

“Siamo seriamente preoccupati – aggiungono i due esponenti di Anci -. Si tenga conto che il maggior numero dei percettori del reddito di cittadinanza si trova nel Meridione, in particolare in Sicilia. Questa decisione presa dal governo nazionale sta piombando sui Comuni dell’Isola senza un’indicazione precisa su quale possano essere le misure alternative di sostegno”.

Rischio tensioni sociali

“Fermo restando che va contrastato l’abuso dello strumento, – conclude Amenta – rimane il fatto che molti cittadini sono disorientati. E l’idea che molte famiglie perderanno un importante sostegno economico porterà nell’immediato ad una richiesta di aiuto ai Comuni. I sindaci non  hanno alcuna intenzione di tirarsi indietro rispetto a questa sfida ma vi è bisogno di risposte urgenti anche per scongiurare tensioni sociali”.

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