L’indennità per i percettori del reddito minimo di inserimento beneficerà dell’adeguamento Istat. È quanto stabilisce un decreto del dipartimento regionale del Lavoro. Ciascuno dei beneficiari, inseriti nell’elenco unico ad esaurimento istituito presso l’assessorato regionale e utilizzati nei cantieri di servizi in favore dei diversi Comuni della Sicilia, percepirà un aumento del sussidio di quasi 260 euro l’anno, passando da 278 a 300 euro al mese. L’incremento sarà retroattivo, a decorrere dal primo gennaio 2023.

Il plauso della Dc

“Anche questi soggetti, così come avvenuto per altre categorie di lavoratori, potranno godere dell’aumento Istat. Si tratta di una rivalutazione dovuta che abbiamo ritenuto dovesse essere erogata anche agli utilizzatori nei cantieri di servizio”, afferma l’assessore alla famiglia e al lavoro, Nuccia Albano.

“Ringrazio l’assessore Albano per aver accolto la nostra richiesta – dichiara il deputato di Forza Italia, Luisa Lantieri -. Avevamo chiesto nei mesi scorsi che anche i soggetti utilizzati nei cantieri di servizio potessero godere dell’aumento Istat, un adeguamento dovuto e che verrà erogato retroattivamente, consentendo, pertanto, a questa categoria di percepire la rivalutazione relativa, sin dal primo gennaio del corrente anno”.

Reddito di cittadinanza, ancora proteste del M5S

“Nelle pieghe della bozza di riforma del Reddito di cittadinanza si nasconde la vera strategia del Governo: creare una nuova schiera di lavoratori poveri, costretti ad accettare qualsiasi impiego, finanche a basso salario. In pratica, si legittima lo sfruttamento lavorativo. All’art. 9 è scritto, infatti, che fra le caratteristiche dell’offerta che i beneficiari della Garanzia per l’inclusione non potranno rifiutare c’è una retribuzione non inferiore ai minimi salariali previsti dai contratti collettivi, siano essi nazionali, territoriali o aziendali. Per fare un esempio concreto: se un beneficiario del “nuov Rdc “si vedrà formalizzare un’offerta da una società che opera nell’ambito della vigilanza privata, il cui Ccnl prevede un minimo da 4,60 euro lordi l’ora, sarà costretto ad accettarla. Si può vivere con tale cifra, che equivale a 736 euro lordi al mese? Evidentemente, ciò al Governo non interessa. Contano solo la propaganda e gli insulti a persone in difficoltà, bollate agli occhi dell’opinione pubblica come divanisti e fannulloni. Il M5S si opporrà in tutte le sedi a questo folle disegno”. Lo affermano i deputati del M5S in commissione Lavoro