Viaggia spedito il bilancio consolidato della Regione Sicilia e questo vuol dire che finalmente si potranno sbloccare un gran numero di assunzioni. Circa 700 quelle attese, come era stato preannunciato dallo stesso presidente della Regione Renato Schifani il mese scorso. Il documento finanziario i  pratica mette i conti a posto e permette sul piano tecnico lo sblocco delle assunzioni alla Regione.

Chi arriva

Si tratta dei concorsi effettuati nel 2022 e che erano rimasti parzialmente bloccati. In particolare quelli dei centri per l’impiego dove arrivarono una serie di ricorsi. Poi si arrivò al 2023 ma a quel punto servivano proprio i documenti contabili a posto. Ed è quello che si sta definendo in questi giorni. Il bilancio consolidato ha fatto il suo primo passaggio in commissione. Adesso si attende il via libero definitivo all’Ars ma non dovrebbero esserci problemi di alcuna sorta. Un passaggio che appare formale.

Negli uffici

Non solo centri per l’impiego. Le assunzioni alla Regione riguarderanno anche gli uffici dei vari assessorati. In particolare, le assunzioni del comparto non dirigenziale saranno effettuate sulla base della regola del turn over al 125 per cento dei pensionamenti nell’anno precedente per il triennio 2023-2025 e al 100 per cento a decorrere dal 2026. Per il personale con qualifica dirigenziale, le assunzioni sono effettuate sulla base della regola del turn over al 125 per cento dei pensionamenti nell’anno precedente per il biennio 2023-2024 e al 100 per cento a decorrere dal 2025.

Le attese del governo

Schifani aveva preanninciato queste assunzioni come la reale svolta per la burocrazia regionale: “Potremo finalmente far fare all’amministrazione il salto di qualità per affrontare le nuove sfide che ci attendono – aveva detto -. Dal Pnrr alla nuova programmazione, dalla transizione energetica a quella digitale. Nel contempo, lo Stato ci riconosce per quest’anno un trasferimento di 300 milioni di euro, aumentandolo rispetto ai 200 milioni del 2022, per compensare la maggiore compartecipazione della Sicilia alla spesa sanitaria”.

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