Potrebbe essere sbloccato per decisione di un tribunale l’Avviso 8 della Formazione professionale siciliana risalente al 2016 e mai partito. Una avviso che vale 136 milioni di euro. Ci ha pensato i Consiglio di Giustizia amministrativa nell’ennesimo pronunciamento risalente a metà giugno ma del quale si è parlato poco o niente.

Un pronunciamento che prende le mosse da un ricorso presentato dall’ente Eap Fedarcom durante la cui trattazione ha reso evidente che l’amministrazione regionale non ha dato seguito alla sentenza già emessa dallo stesso Cga in precedenza, in cui venivano indicati gli “errori” da correggere in riferimento ai criteri adottati per la compilazione della graduatoria già diverse volte rimaneggiata, in quanto non avrebbe rispettato i tempi indicati per la nuova pubblicazione.

Il Cga ha quindi accolto il ricorso e, per risolvere il problema in tempi celeri, è stato nominato quale commissario ad acta nella persona del segretario generale della Regione Siciliana per velocizzare la procedura e poter finalmente rendere operativo l’avviso, in attesa ormai da ben 4 anni.

“Il commissariamento, sull’Avviso 8, dell’assessorato regionale alla formazione professionale rappresenta un grave motivo di discredito e occasione di rinnovata sfiducia da parte degli operatori del settore formazione anche parti datoriali nell’operato della politica” attacca il deputato regionale Carmelo Pullara capogruppo Popolari e Autonomisti all’Ars che vuole vederci chiaro e attraverso un interrogazione con risposta scritta, indirizzata al Presidente della Regione e all’assessore regionale per l’istruzione e la formazione professionale chiede chiarimenti urgenti in ordine al commissariamento dell’assessorato alla Formazione professionale per la mancata esecuzione della sentenza del Consiglio di giustizia amministrativa.

La vicenda processuale relativa all’Avviso 8, lunga quattro anni,-dichiara Pullara- approda all’ennesima condanna comminata dal Consiglio di giustizia amministrativa, ultimo grado di giudizio, che contesta all’amministrazione regionale la mancata riformulazione della graduatoria dell’Avviso nella direzione della tutela degli Enti con più esperienza.

Le sentenze del CGA del 2019 nelle quali veniva disposta la riformulazione della graduatoria i cui criteri erano stati dichiarati illegittimi, non hanno generato alcun riscontro se non quello che l’Amministrazione regionale, costituitasi in giudizio, nelle propria memoria sosteneva il carattere elastico dei criteri formulati precedentemente dallo stesso CGA, comunicava di aver nominato una commissione ad hoc al fine di individuare formule alternative e infine chiedeva ulteriori chiarimenti sull’attuazione del giudicato, di fatto dilatando l’applicazione della disposizione del Giudice amministrativo.

Il Giudice Amministrativo -continua Pullara-ha sottolineato come le modalità con le quali l’assessorato alla Formazione ha operato non apparivano in linea con il dettato della sentenza da eseguire, ponendo in risalto l’ulteriore inerzia dell’Amministrazione regionale rispetto all’iter della vicenda processuale, conducendo il Giudice alla decisione di nominare un Commissario ad Acta, e condannando la Regione al pagamento delle spese di lite.

Pertanto ho chiesto al presidente della Regione e all’Assessore regionale per l’istruzione e la formazione professionale quali siano stati i motivi ostativi alla riformulazione della graduatoria dell’Avviso 8, così come prescritto dal CGA con le sentenze del 2 ottobre 2019. Quali siano le ragioni della mancata riformulazione in autotutela della graduatoria dell’Avviso 8, in modo tale che l’assessorato si sarebbe trovato preparato a rispondere alle prescrizioni delle sentenze.

Ho chiesto inoltre se non ritenga che il commissariamento dell’assessorato non sia grave motivo di discredito e occasione di rinnovata sfiducia nell’operato della politica oggetto dell’intervento del Giudice amministrativo.

Ho chiesto infine-conclude Pullara-quali iniziative urgenti intendano assumere perché nell’immediato futuro non si incorra in sanzioni così gravi, le cui refluenze negative sulla ripresa dell’attività formativa sembrano ormai cronicizzate da anni di gestione fallimentare e superficiale”.

Ma l’assessore non ci sta “Vorrei tranquillizzare l’onorevole Pullara in ordine al pieno rispetto, da parte dell’assessorato all’istruzione e formazione professionale, della sentenza recentemente disposta dal CGA Sicilia, in esito ad un lungo contenzioso nato nel 2016 e in nessun modo ascrivibile alla responsabilità di questo Governo. Entro i 60 giorni fissati dal dispositivo – dice l’assessore Roberto Lagalla –  il competente dipartimento dell’assessorato provvederà regolarmente a redigere la nuova graduatoria, sulla base dei criteri fissati dal Giudice amministrativo di appello. Deve infine precisarsi che è destituita da ogni fondamento la sussistenza attuale di ogni e qualsiasi forma di commissariamento, dal momento che quest’ultimo si istaurerebbe solo in caso di inadempimento assessoriale nei previsti 60 giorni. Di certo il Governo provvederà a riscontrare formalmente l’interrogazione dell’onorevole Pullara, con maggiore e più dettagliata descrizione degli eventi e dei contenziosi succedutisi negli anni, così da assicurare all’interrogante una più profonda e matura conoscenza dei fatti”.

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