Saranno gli ultimi giorni da vicesindaco di Carolina Varchi? In tanti se lo chiedono a Palazzo Comitini in vista dell’analisi sul rendiconto 2022. Ma in attesa di votare il bilancio consolidato, deadline fissata a Talk Sicilia dal vicesindaco per lasciare l’incarico e per la quale servono i dati definitivi delle società Partecipate, il Consiglio Comunale si appresta a votare un altro documento complesso.

Il Consiglio vaglia il rendiconto 2022

Il rendiconto 2022 è stato commissariato ad agosto dalla Regione Siciliana. Un documento al quale, al netto degli adempimenti formali di legge, è legato il destino di una serie di mossa nevralgiche per l’Amministrazione Lagalla. Fra queste, le famose assunzioni dei dirigenti tecnici necessarie a superare il dissesto funzionale a cui è soggetto il Comune di Palermo da diversi anni. Un monito richiamato anche dall’assessore ai Lavori Pubblici Totò Orlando che, durante la discussione del piano triennale delle opere pubbliche, ha sollevato l’attenzione sul tema, chiedendo all’aula celerità sull’analisi dell’atto.

Analisi a tappe forzate

Un atto sul quale il Consiglio Comunale procederà a tappe forzate. Secondo i termini previsti, Sala Martorana dovrà votare l’atto entro il 22 settembre. E, così come avvenuto in precedenza per tutti gli altri documenti contabili dell’Amministrazione, la componente di Fratelli d’Italia prova a forzare le tappe per accorciare i tempi. In questo senso va letto la mossa del presidente della Commissione Bilancio Giuseppe Milazzo di convocare una seduta congiunta delle commissioni consiliari.

Commissioni convocate in seduta congiunta

Appuntamento fissato per le 12.30 di oggi e nel quale verrà messa alla prova la tenuta non solo della maggioranza, che in questi giorni ha scricchiolato parecchio in aula, ma anche delle opposizioni, divise dalle interlocuzioni politiche attualmente in corso. Ragionamenti che riguarda in particolare la componente di Azione che, secondo voci di corridoio, viene data molto vicina politicamente alla posizione del sindaco Roberto Lagalla. E l’aiuto di Fabrizio Ferrandelli e di altri consiglieri durante l’analisi del piano triennale non è passato inosservato in aula.

Maggioranza ed opposizioni alla prova dell’aula

Movimenti scatenati dalle fibrillazioni politiche all’interno della maggioranza, polarizzata in questo momento su due fronti. Da un lato si è creato l’asse fra Forza Italia e Nuova DC. Il gruppo azzurro e l’ala dei cuffariani hanno chiesto la sostituzione di alcuni assessori in Giunta, fra cui il detentore delle deleghe al Patrimonio Andrea Mineo. Una frattura fra la compagine guidata a Palermo da Domenico Macchiarella e l’ex coordinatore cittadino sottolineata dalle frasi pronunciate, nei giorni scorsi, da un compagno di mille battaglie di Andrea Mineo come Giulio Tantillo.

Forza Italia ha chiesto una sostituzione nella giunta Lagalla. Manca il rapporto con un assessore che prima ci rappresentava e ora non più“, aveva dichiarato il presidente del Consiglio Comunale qualche giorno fa.

Parole perora andate al vento, con il sindaco Roberto Lagalla che sembra intenzionato a mantenere lo status quo, nonostante l’evidente indebolimento numerico di Lavoriamo per Palermo, scesa a tre consiglieri per effetto dei pronosticati abbandoni di Salvo Alotta prima e Giovanna Rappa poi. E proprio sulla staticità della Giunta, il primo cittadino ha trovato una linea comune con Fratelli d’Italia.

Fra i meloniani, non sembra esserci voglia di mettere in campo nè sostituzioni nè, ancora di più, un rimpasto. Anche se, da settimane, si rincorrono voci sul possibile passaggio di Andrea Mineo proprio all’ala del vicesindaco Carolina Varchi. Ed è stato proprio l’abbandono di Natale Puma a Forza Italia (uomo vicino proprio all’assesore al Patrimonio) a dare il via al valzer di nomi nel centrodestra. Anche se fa riflettere il fatto che l’ex azzurro non sia approdato direttamente al gruppo di FdI. Piuttosto, ha scelto di andare al Gruppo Misto, mantenendo aperte le porte alle possibilità.

La spaccatura in casa Lega

In mezzo a questa “guerra” c’è la Lega. Il Carroccio, ormai ridotto a Sala Martorana a soli due elementi dopo l’abbandono di Salvatore Di Maggio, è diviso fra le posizioni di Alessandro Anello e Sabrina Figuccia. Alla base del contendere c’è l’accordo di consiliatura sottoscritto fra i due esponenti della Lega, che prevedeva una successione in Giunta al primo rimpasto. Un momento che la sorella del deputato regionale Vincenzo attendeva dopo due anni e mezzo dall’inizio della consiliatura e che è invece è arrivato dopo poco più di un anno. Fatto sul quale l’attuale assessore allo Sport si è messa di traverso, nonostante le richieste di Alessandro Anello mosse al sindaco di mettere in campo la sostituzione.

A dirimere la questione sarà il leader nazionale Matteo Salvini, sceso in Sicilia per la prima festa della Lega e per la nuova udienza del processo Open Arms. Ma se al presidente della III Commissione dovesse arrivare una risposta negativa, non è da escludere uno strappo che, praticamente, farebbe sparire il Carroccio dal Consiglio Comunale. Radio Palazzo parla infatti di sirene che vedrebbero Anello vicino ad un passaggio a Lavoriamo per Palermo, ovvero la compagine del sindaco Roberto Lagalla. Un movimento che farebbe trovare certezze al primo cittadino, anche in vista di una futura riunione di maggioranza. Intanto c’è il rendiconto da affrontare. Per cambi e chiarimenti arriverà il momento opportuno.

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