Sullo sfondo ci sono le elezioni siciliane, ma sono sempre quei mille e più giorni trascorsi a Palazzo Chigi il tema dominante della giornata palermitana di Matteo Renzi. Del resto il suo libro ‘Avanti’ parla proprio di quella esperienza poi naufragata con lo tsunami del no al referendum costituzionale.

Parlando del voto in programma in Sicilia e della situazione in cui si trova il Pd, Renzi ha detto che “la coalizione si fa con chi ha la stessa nostra idea della Sicilia”.

Un richiamo quindi a quanto accaduto alle amministrative con il successo di Orlando: “Una coalizione che sia in grado di vincere le elezioni perché secondo me qui ci sono le condizioni perché accada, come abbiamo fatto a Palermo. Noi come partito nazionale siamo al vostro fianco ma non possono arrivare diktat da Roma o editti col nome del candidato”.

Renzi, come tanti del resto, rimarca che “prima di qualunque cosa bisogna discutere di programmi”, ma riconosce che le elezioni siciliane “sono un passaggio importantissimo e lo sono sempre state. Ma contrariamente a quanto dice la stampa non sono importanti per i giochi politici nazionali ma perché la Sicilia è cruciale per la ripartenza dell’Italia. Il governo di questa Regione è importante per il futuro del Paese non per gli equilibri interni al Pd”.

Più intimo, invece, come una ferita che brucia il percorso degli errori durante il suo governo: “La scuola è stato uno dei nostri problemi, abbiamo fatto una manovra molta bella sugli 80 euro, ma l’ho presentata come una televendita. E’ stato un errore. Ma l’errore più grande è stato fare un sacco di cose e far credere che fosse facile”.

“Avrei dovuto fare le cose dando un senso più pesante e non con la leggerezza”. ha detto ancora ma poi riprende fiato e afferma che nel febbraio 2014, “l’Italia era ferma – prosegue -. In questi anni è cambiato molto, ma abbiamo dato idea di non digerire le cose che facevamo. L’idea più bella di questi mille giorni è l’euro in cultura e l’euro in sicurezza”.”Per ogni euro per la sicurezza un euro deve andare alla cultura. Questa roba qui sarà il patrimonio dell’Europa”.

Renzi è stato accompagnato dal sottosegretario alla Salute Davide Faraone e alcuni componenti della segreteria regionale del Pd. Ad
attenderlo all’ingresso dell’ex Charleston c’era anche il governatore della Sicilia Rosario Crocetta. Non sono mancati i selfie con i supporter e passanti, mentre in platea seduto in prima fila tra pubblico c’è anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Più defilati anche i precari dei vigili del fuoco che oggi hanno manifestato.

L’ex presidente del Consiglio si è soffermato anche sulla legge elettorale che “andrebbe fatta tutti insieme – ha detto – se c’è tempo non lo so. Se ci sono le condizioni bene. A me interessa dire: non facciamo leggi contro gli altri. Noi i Cinquestelle li sconfiggiamo con i voti”.