“Un colpo di mano del governo in piena regola. Non si può definire in altro modo, ma non avranno mai il nostro ok a scatola chiusa”.
Il M5S reagisce con veemenza alla richiesta del governo di un parere immediato sulla rete ospedaliera piovuta oggi in commissione Salute all’Ars dopo l’ok in giunta.
“È stato praticamente un blitz – dice Cappello – che, per noi, ovviamente, non avrà seguito. Dare l’ok senza esaminare per bene una cosa così complessa e delicata è una follia. Tra l’altro noi siamo nettamente critici sul piano, che non possiamo che definire un libro dei sogni che ci dice solo una cosa: la campagna elettorale è definitivamente partita”.
Per il M5S, nonostante l’ok di Roma, sul tappeto restano mille interrogativi che non possono non pesare come macigni.
“Sarebbe bello capire, ad esempio – afferma il deputato – quando la rete così disegnata potrà entrare a regime. Quali sono gli interventi sulla assistenza sanitaria territoriale e come integrarla con l’assistenza ospedaliera. E ancora qual è la proposta di riorganizzazione della rete di emergenza territoriale, quali e quante sono le risorse disponibili e quali e quanti sono gli investimenti programmati“.
“L’obiettivo primario – afferma Cappello – dovrebbe essere quello di integrare il sistema di emergenza al fine di garantire l’omogeneità e la continuità tra il sistema di emergenza territoriale 118 e i Pronto soccorso e DEA, ma la rete ospedaliera progettata ha evidenti limiti. Il primo, ad esempio, è quello legato all’ adeguamento strutturale ed organizzativo delle strutture ospedaliere, specialmente quelle individuate quali spoke DEA di I livello, ed alla ingenti risorse necessarie: non basterà il triennio 2016/2018 e forse nemmeno il successivo triennio”.
“Secondo questa rete – prosegue Cappello – si avranno territori di serie A, con strutture hub, spoke e di base, e territori di serie B, alcuni addirittura con gravi carenze anche per i servizi ospedalieri di base e, quindi cittadini di serie A e cittadini di serie B. Molti territori e tanti cittadini dovranno attendere forse fino al 2021”.
“Lo stesso documento metodologico trasmesso da Roma – aggiunge Capello – fa riferimento alla necessità di riorganizzare e riformulare la rete dell’emergenza ospedaliera e territoriale evidenziando criticità nella centralizzazione delle alte specializzazioni in tre sole aree metropolitane (Palermo, Catania e Messina), la parcellizzazione dell’ organizzazione ospedaliera in periferia, le difficoltà di integrazione territorio-ospedale. Tutti nodi che dovranno essere sciolti nel primo triennio 2016/2018”.
Critico il M5S anche sui privati.
“Se la rete fosse approvata esattamente come proposta dal governo – sostiene Cappello – tutto rimarrebbe immutato, e quindi continuerebbe lo strapotere dei privati sulla sanità pubblica, con i primi che continueranno a godere di privilegi inaccettabili”
E infine le assunzioni.
“Ci piacerebbe, ma non ci riusciamo proprio a farlo – dice Cappello – condividere l’ottimismo sull’avvio di stabilizzazioni e concorsi in tempi brevissimi. A nostro avviso questi non sono per nulla dietro l’angolo, come Gucciardi e Faraone affermano. Ma anche questa non sarebbe una notizia. Da anni, su questa vicenda, assistiamo ormai a vuoti annunci e spot, che ora diventano ancora più sospetti ed insoppoortabili, visto che ci si avvicina a grandi passi alle elezioni”.
Ben diverso il commento del Nursind: “Vigileremo sull’applicazione della nuova rete ospedaliera per assicurare la sicurezza ai pazienti e agli operatori sanitari”. Lo afferma Francesco Frittitta, coordinatore regionale del Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche.
“Nella speranza che non sia l’ennesima dichiarazione che viene postergata o annullata – prosegue Frittitta – ribadiamo il sostegno alla professione infermieristica e vigileremo sugli impegni presi dal governo e sulla realizzazione dei vari passaggi attesi”.
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