Dal 1 ottobre il cantiere dell’anello ferroviario ha riaperto i battenti dopo mesi di stop. Un’apertura repentina che ha preso alla sprovvista automobilisti e gestori delle attività commerciali vivine al grande cantiere che adesso chiedono all’amministrazione comunali di essere ascoltati.

È Confcommercio Palermo, in particolare, a chiedere all’amministrazione comunale palermitana di deliberare speciali esenzioni in materia di imposte e tasse nei confronti delle imprese colpite dai pesanti disagi causati dai cantieri aperti in numerose strade del centro e nella zona di viale Lazio per la realizzazione dell’anello ferroviario e del collettore fognario. Una richiesta avanzata anche da Confesercenti.

La presidente di Confcommercio Patrizia Di Dio ha scritto al sindaco Orlando, al vice sindaco Giambrone e agli assessori Piampiano, D’Agostino, Catania e Prestigiacomo, facendo riferimento alle norme vigenti in materia di enti locali che prevedono la possibilità di sgravi a favore di territori svantaggiati. “Alle amministrazioni comunali – spiega la Di Dio – è consentito di deliberare la riduzione dei tributi in favore di esercizi commerciali ed artigianali situati nelle zone interessate dalla realizzazione di opere pubbliche. La proposta è quella di una abolizione di Imu e Tari per quelle attività che avranno drastici cali di fatturato causati dai cantieri che si protrarranno oltre i sei mesi di lavoro”.

Patrizia Di Dio ha sottolineato alla giunta Orlando come la situazione sia diventata ancora più critica dopo l’apertura a inizio di ottobre del cantiere che riguarda tutta la zona adiacente a Piazza Ruggiero Settimo. “Già nel 2015, all’inizio dei primi cantieri, avevamo avanzato analoga proposta che però è stata ignorata dal Comune. La riproponiamo adesso, di fronte all’evidenza di gravi danni già subiti e dei clamorosi ritardi nel cronoprogramma dei lavori”.  “Non si tratta di somme rilevanti o risolutive – precisa la Di Dio – ma sarebbero un segnale significativo di attenzione da parte dell’amministrazione comunale verso quegli imprenditori che vedono messa a repentaglio la sopravvivenza delle proprie attività”.

Confcommercio Palermo ha messo a disposizione le proprie strutture amministrative a tutela degli associati per la presentazione, d’intesa con l’assessorato alle attività produttive, delle domande di “vendite promozionali”, possibili fino a un numero massimo di tre all’anno, per cercare di tamponare la grave situazione con delle vendite straordinarie. L’associazione di categoria ha anche predisposto un modulo per richiedere ai proprietari degli immobili commerciali insistenti nelle zone interessate dai cantieri, una riduzione del 30% del costo del canone proprio in ragione dei crolli di fatturato provocati dall’emergenza cantieri.

Articoli correlati