La Cassazione ha accolto il ricorso di 25  dipendenti precari del Coinres, il consorzio nato tra comuni nell’hinterland palermitano per la gestione dei rifiuti,  e hanno ottenuto dopo un lungo processo l’indennizzo per aver avuto prorogato per anni i contratti a tempo determinato oltre i 36 mesi previsti dalle legge.

Si è chiusa così una vicenda giudiziaria iniziata nel 2013 davanti al giudice del lavoro del Tribunale di Termini Imerese al quale i lavoratori rimasti senza occupazione si erano rivolti chiedendo l’annullamento degli atti del Coinres, la riammissione in servizio e la  conversione del rapporto di lavoro in rapporto a tempo indeterminato o, in alternativa, il risarcimento del danno.

Il Tribunale però, ha rigettato i ricorsi. Anche in appello i ricorsi erano stati respinti.

La Corte di Cassazione infine, ritenute errate entrambe le decisioni le  ha annullate, siccome contrarie a legge e difformi dalle direttive e dalla giurisprudenza delle Corti della Comunitaria Europea e, accogliendo la tesi dell’avvocato Armando Profita, difensore dei ricorrenti, ha stabilito che “poiché nel pubblico impiego, a differenza dell’impiego privato, il rapporto di lavoro subordinato temporaneo non è suscettibile di conversione a tempo indeterminato, nel caso di abuso dei contratti di lavoro temporanei per violazione del limite dei rinnovi e del tempo massimo di durata del rapporto di lavoro di 36 mesi, spetta in alternativa ai lavoratori che subiscono l’abuso la stessa indennità prevista dalla legge per il settore privato, ossia un compenso da due e mezza a dodici mensilità dell’ultima retribuzione, da quantificarsi a discrezione del  giudice, e un risarcimento ulteriore nei congrui casi”.

La corte suprema ha quindi rimesso il processo ad altro collegio della sezione Lavoro della corte d’appello di Palermo, che ha accolto finalmente il loro ricorso, i lavoratori hanno ottenuto l’indennità.

La pronuncia della Cassazione, alla quale la Sezione Lavoro della Corte d’Appello di Palermo ha dovuto adeguarsi, è di grande rilevanza perché interessa una moltitudine di impiegati pubblici precari, in particolare numerosi docenti della scuola pubblica, molti impiegati delle amministrazioni statali e degli Enti Locali, e altri dipendenti di amministrazioni pubbliche o assimilate i quali sono in servizio con contratti a tempo determinato.

Peraltro costoro ora, secondo l’orientamento giurisprudenziale  tracciato  dalla Cassazione, potranno essere indennizzati in caso di contratti temporanei abusati, senza dover provare di avere subito danni perché questi si considerano connaturati alla violazione di legge.

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