“Negli ultimi giorni si è parlato molto di una sorta di emendamento sanatorio al Ddl sul Reclutamento, ma il testo in circolazione, che contiene comunque diverse cose positive come quella riguardante la posticipazione al 2022 delle previsioni della Legge Madia e le norme sui precari dei Comuni in dissesto, non fa alcun cenno ai lavoratori ASU”.

La preoccupazione della Cgil

Fp Cgil Sicilia manifesta preoccupazione e prova a fare chiarezza in ordine ai falsi entusiasmi alimentati a seguito di una vera e propria gara mediatica ingaggiata per rivendicare meriti senza alcun legittimo fondamento. “Meriti che risultano alquanto incomprensibili – affermano il Segretario Generale, Gaetano Agliozzo, il Segretario regionale, Massimo Raso, e il Coordinatore regionale ASU, Salvo Musolino – in quanto sono frutto di notizie distorte immesse nel circuito dell’informazione che finiscono per produrre vane aspettative e illusioni”.

Tavolo tecnico nazionale

“L’unica nota positiva che riguarda gli ASU – sottolineano – è la conferma dell’avvio del “Tavolo tecnico” tra governo nazionale e governo regionale, finalizzato a trovare una soluzione per consentire la stabilizzazione. Stabilizzazione che deve avvenire entro il 2021 – lo ribadiamo – Proprio così, se davvero vogliamo cogliere le opportunità previste dalla normativa nazionale di cui alla Legge 160/2019 e 178/2020, ovvero in deroga ai vincoli assunzionali e in posizione sovrannumeraria). Sul destino e sul futuro occupazionale dei lavoratori non si può e non si deve giocare. Sarebbe utile che venissero usati i canali ufficiali ed istituzionali e che il “Tavolo Permanente ASU” venisse informato costantemente, anche per vie brevi, della evoluzione della vertenza.

“Noi non molleremo e ci batteremo”

Dalla notizia dell’impugnativa dell’ Art.36, come Fp Cgil Sicilia, abbiamo lavorato – affermano Agliozzo, Raso e Musolino – per riportare la discussione sui Tavoli nazionali, abbiamo sollecitato tutta la deputazione nazionale eletta nell’isola, interloquito con lo staff del Ministero del Lavoro, poiché (ormai è chiaro a tutti) è solo a quel livello che si può rimettere in pista il percorso della stabilizzazione. C’era la possibilità di fare emendamenti alla Legge del 23 luglio del 2021 n.106 che, all’art. 37 (misure a favore dei lavoratori socialmente utili) poteva contenere certamente le misure volte al superamento delle questioni sollevate dalle impugnative, ma incomprensibilmente non c’è stato alcun riscontro concreto. Noi non molleremo e ci batteremo, con serietà, impegno e determinazione, per imprimere una forte accelerazione alla risoluzione di questo delicato e complesso problema sociale ed occupazionale. Vogliamo raggiungere l’importante e storico obiettivo e chiudere, dopo 24 anni, questa orribile pagina di precariato siciliano”.

 

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