Governo regionale e nazionale stanno interloquendo per trovare una soluzione fattiva per arrivare alla stabilizzazione del personale Asu in Sicilia. La conferma di questo dialogo è arrivata per bocca dell’assessore regionale ai Beni culturali Alberto Samonà, che ieri ha incontrato le rappresentanze sindacali in seguito alla tre giorni di proteste che si sono tenute tra il 20 e il 22 luglio scorsi davanti l’assessorato che ha in forza 270 di questi lavoratori. Il dialogo tra governo regionale e nazionale, come evidenziato da Samonà, è incentrato con l’obiettivo di riuscire a superare l’impugnativa da parte del consiglio dei ministri della legge regionale numero 9 di quest’anno che permetterebbe la fuoriuscita e la stabilizzazione del personale Asu. “Apprendiamo inoltre – affermano le sigle sindacali di Ugl, Cobas-Codir, Confintesa e Usb – che il dirigente generale del dipartimento Lavoro Gaetano Sciacca ha provveduto ad inoltrare un corposo documento ai competenti organi dello Stato e i tecnici del ministero dell’Economia e finanze hanno apprezzato. Ce ne rallegriamo, nella speranza che, a breve termine, la vicenda trovi la giusta soluzione e la retta via. Restiamo cauti nell’esprimere qualsiasi tipo di affermazione, sia nell’augurabile senso positivo che, in caso contrario, in un ulteriore risultato negativo”.

Ma ci sono altre partite ancora aperte

I sindacati però hanno ribadito altre questioni che attengono specificatamente agli Asu in servizio all’assessorato ai Beni culturali. Da parte loro è stata ribadita “l’obbligatorietà” , sulla base della legger regionale 24/2000, ad oggi in vigore, di predisporre il “Piano di fuoriuscita” finalizzato alla stabilizzazione del personale. Nella fattispecie, sempre secondo le sigle, spetterebbe esclusivamente al dipartimento regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana. Altra questione è anche quella di garantire l’integrazione oraria settimanale, nelle more della stabilizzazione. “Abbiamo, con forza, ribadito – hanno specificato Ugl, Cobas-Codir, Confintesa e Usb – che riteniamo essenziale ed opportuno, al fine di tutelare i diritti dei lavoratori nonché garantire il buon funzionamento degli uffici e di tutti i siti decentrati di questa amministrazione, arrivare nell’immediatezza dei tempi burocratici, e, pertanto, provvedere ad alimentare in surplus il monte ore settimanale lavorativo pro die, per tutti i lavoratori Asu utilizzati del dipartimento dei Beni culturali”.

L’assessore ha condiviso i principi giuridici rivendicati

Secondo quanto sostenuto dalle organizzazioni di categoria l’assessore Samonà ha condiviso anche i principi giuridici ed amministrativi di questa vertenza. In definitiva, l’assessore si è impegnato, in qualità di amministratore ed esponente politico, a formulare una nota scritta per un’immediata richiesta di finanziamento economico per garantire l’integrazione oraria ai competenti organi istituzionali, ovvero l’assessore all’Economia Gaetano Armao e il ragioniere generale della Regione Siciliana, Ignazio Tozzo, dopo una ricognizione del costo del lavoro necessario. Per quanto attiene il “Piano di fuoriuscita” è stato annunciato che a breve sarà ratificata la nomina di una nuova dirigente generale del dipartimento e che quindi si interfaccerà con lei.

Le conclusioni dei sindacati

Viene espresso apprezzamento per quanto proposto dall’assessore Samonà ma le organizzazioni di categoria hanno riaffermato l’esigenza di accorciare quanto più possibile i tempi di attesa e di definizione dei programmi richiesti, non andando oltre il limite di una decina di giorni a decorrere da ieri stesso. “Restiamo vigili – sottolineano Ugl, Cobas-Codir, Confintesa e Usb – in attesa degli sviluppi ufficiali e, nel caso di ulteriori e non auspicati rinvii sui tempi che ci siamo prefissati, le nostre battaglie, fatte sul campo, riprenderanno e proseguiranno a tempo indeterminato”.

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