I vigili del fuoco sono stati impegnati a spegnere diversi incendi di rifiuti a Palermo e in provincia. Sono state appiccate le fiamme alla spazzatura non raccolta in via dei Cantieri, in via Decollati, via Rocky Marciano, via Lincoln, via Ragusa e via Centorbe.
Ancora questa mattina di nuovo allo Zen e in via Messina Marine. Incendi di immondizia a Termini Imerese e Partinico. A Bagheria le fiamme hanno investito un capannone sulla statale 113 dove dentro c’erano sterpaglie, rami e rifiuti e dove sono state rinvenute una decine di carcasse di tonni.
Traffico bloccato sulla A19 per incendio in spartitraffico
Sull’autostrada A19 “Palermo-Catania” il traffico è provvisoriamente bloccato in direzione Palermo tra gli svincoli di Gerbini Sferro e Catenanuova, per consentire ai vigili del fuoco lo spegnimento di un incendio divampato nello spartitraffico al km 169,100. Il personale di Anas è sul posto per la gestione della viabilità e per il ripristino della normale circolazione nel più breve tempo possibile.
Camion dei rifiuti in fiamme nei giorni scorsi
Pochi giorni fa, un camion dei rifiuti danneggiato dalle fiamme mentre stava andando a scaricare la spazzatura. Era diretto nella discarica di Bellolampo per il quotidiano lavoro di smaltimento. Per cause in corso di accertamento il mezzo improvvisamente avvolto da fiamme e fumo mentre stava percorrendo viale Regione Siciliana all’altezza di via Evangelista Di Blasi.
L’autista si è messo in salvo. Sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno spento l’incendio. Il traffico è andato in tilt. Si sono formate lunghe code. La sede stradale ristretta per consentire alle squadre di soccorso di potere intervenire.
Palermo invasa dai rifiuti, lo spazio a Bellolampo sta per esaurirsi
Quarantecinque giorni di autonomia: questo è il tempo residuo rimasto a disposizione per scaricare rifiuti nella IV vasca della discarica di Bellolampo, a Palermo. Il dato arriva dalle analisi eseguite dalla ‘Chimica Applicata Depurazione Acque’ di Menfi. Azienda che per conto di Rap ha eseguito dei rilievi topografici con tecnologia 3D sulla struttura. Analisi dalle quali è emerso che, sui 300.000 metri cubi di rifiuti autorizzati, ne sono stati occupati al momento circa 270.000. Vale a dire che si potranno abbancare al massimo altri 30.000 metri cubi di spazzatura.
Conti alla mano, se da Palermo arrivano circa 800 tonnellate di spazzatura al giorno, l’autonomia rimasta per la IV vasca è di circa 40-45 giorni. Al massimo quindi si potrà arrivare a Ferragosto. Dopodichè, o Rap avrà a disposizione la VII vasca oppure si dovrà ricorrere inevitabilmente ai trasferimenti all’estero. Così come avvenuto quindi per i comuni della provincia, il costo di smaltimento della spazzatura salirebbe drasticamente, con relativo ricorso ai tanto temuti ‘extracosti‘. Eccesso di spesa che l’ex amministratore unico di Rap Girolamo Caruso aveva calcolato in dieci milioni di euro al mese. Un salasso che si potrebbe ripercuotere sulle casse di Rap e, logicamente, del Comune di Palermo. Ente che, lo ricordiamo, sarà soggetto ad un’austera procedura di riequilibrio dei conti. Ovvero, in caso di extracosti, ci potrebbe essere il ricorso ad aumenti della tassa sui rifiuti. Tutto questo salvo eventuali interventi economici da parte della Regione.
Perora sono tutte ipotesi. Quel che è certo è che la situazione a Bellolampo preoccupa e non poco. A descrivere nero su bianco la situazione della IV vasca sono i tecnici della CADA di Menfi, Salvatore Zambito e Filippo Giglio. Controlli realizzati il 22 giugno e i cui esiti sono arrivati cinque giorni dopo, ovvero il 27 giugno. Nelle conclusioni della relazioni inviata a Rap, gli ingegneri sottolineano che “in riferimento all’andamento ed i risultati della campagna di rilievo topografico effettuata nella discarica per rifiuti non pericolosi nella IV vasca…dal Piano di Sorveglianza e Controllo (PSC) e dal Piano di Gestione Operativa (PGO), si stima un volume residuo pari a 30.598,12 metri cubi autorizzato per l’intera struttura e un normale processo di assestamento con relativa perdita di quota per le aree non interessate dalla coltivazione“.
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