Mentre a Palermo oramai l’emergenza è alle porte per via della saturazione della discarica di Bellolampo, imperversano ancora i focolai ai rifiuti  come accade oramai da tempo specie nelle ore notturne. Anche questa notte ci sono stati altri roghi che hanno interessato le zone più periferiche, che poi sono quelle che maggiormente stanno soffrendo in questi giorni.

Gli incendi di questa notte

Questa notte ci sono stati incendi a più riprese sempre nella stessa zona, nel quartiere Zen 2. L’allarme al centralino dei vigili del fuoco è scattato nella tarda serata di ieri e ancora una volta i pompieri hanno dovuto lottare con fiamme, fumo ed esalazioni in via Altofonte. Operazioni che sono state le più veloci possibili per evitare che la coltre di puzza potesse raggiungere le abitazioni circostanti.

Altri incendi allo Zen

Nei giorni scorsi si è verificata un’altra notte ammorbata dai fumi maleodoranti e dannosi per il quartiere dello Zen di Palermo. Ancora roghi a cataste di spazzatura che hanno costretto i vigili del fuoco ad un lavoro impegnativo e frenetico per riuscire ad avere ragione sulla alte lingue di fuoco. Si devono fare i conti con un problema di degrado ambientale correlato in qualche modo anche a disfunzioni legate allo smaltimento dello spazzatura. Ma c’è anche un problema di scarsa cultura ambientale che finisce per creare un danno sul danno, con fumi maleodoranti e soprattutto dannosi per la salute dell’uomo. Gli incendi di maggior entità si registrarono tra le vie Capparozzo e Girardengo. Oltretutto strade in cui non è la prima volta che si interviene per questi motivi. Qualcuno ha appiccato il fuoco alle cataste di rifiuti che traboccavano anche dai cassonetti e finivano per strada.

Lo spettro dell’emergenza

Intanto si avvicina oramai lo spettro dell’emergenza rifiuti. In queste ore è arrivata l’ordinanza per utilizzare la terza vasca bis della discarica di Bellolampo ma non può bastare per scongiurare il problema. La Rap con il Comune è arrivata ai ferri corti perché l’amministrazione comunale non vuole autorizzare l’abbancamento dei rifiuti nei piazzali della discarica di Bellolampo, oramai satura.

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