Dopo la fumata nera di sabato scorso a causa della mancanza del numero legale ricomincia oggi all’Ars la maratona di mezz’estate per approvare la nuova legge elettorale per gli enti locali.

Il ddl era partito spedito grazie all’intesa fra Pd e Forza Italia, ma la luna di miele è durata il tempo di una notte. L’accordo è andato in frantumi quando i dem hanno pigiato il piede sull’acceleratore facendo passare la linea che prevede la soglia di sbarramento al 40 per cento più uno che assegnerebbe la vittoria al primo turno al candidato sindaco.

Forza Italia, che inizialmente spingeva per il 35%, avrebbe gradito trovare una sintesi al 38, ma il Pd non ha accettato e l’articolo è passato con i soli voti della maggioranza.

Ma altre frizioni si sono registrate anche sulla norma relativa alla mozione di sfiducia ai sindaci che qualcuno vorrebbe abbassare al 50 per cento più uno dei consiglieri comunali, rispetto agli attuali due terzi. Un emendamento che non piacerebbe neanche ad alcuni primi cittadini in carica (come il catanese Enzo Bianco. Leoluca Orlando il ddl lo ha bocciato tutto) e allo stesso capogruppo di Forza Italia, Marco Falcone che senza esitazione l’ha battezzata ‘norma canaglia’

Di qui lo stallo che ha ingessato l’Ars dal pomeriggio di venerdì fino a sabato quando la seduta è stata aggiornata ad oggi pomeriggio.

In agenda c’è anche la variazione di Bilancio che secondo molti meriterebbe la priorità rispetto alla legge elettorale e fra i sostenitori di questa tesi c’è proprio Falcone.

“Si prenda atto che le regole di selezione della classe politica si scelgono insieme, con larga condivisione e non con incursioni agostane di minimali maggioranze, pensando di dribblare l’opinione pubblica distratta dal clima vacanziero, il presidente Ardizzone sospenda i lavori della legge elettorale e chiuda la sessione estiva con quelle variazioni di bilancio che riguardano settori strategici”, ha detto.

E’ critico anche il leader del Movimento #diventerabellissima, Nello Musumeci che ritiene “una offesa al buon senso continuare a discutere all’Ars di un disegno di legge obbrobrioso sulla cosiddetta riforma elettorale mentre i Comuni dell’Isola rischiano il collasso” e chiede di “trattare subito la minimanovra finanziaria per dare un minimo di ossigeno agli enti ed ai loro dipendenti.”

Giovedi scorso, infatti, durante la conferenza Regione-Autonomie locali è stata ufficializzata la volontà di determinare il dissesto dei Comuni, dei Liberi Consorzi e delle Città Metropolitane dell’Isola.

“Siamo alla vigilia della paralisi amministrativa – ricorda Musumeci – eppure al parlamento regionale c’è chi si diletta a parlare di ballottaggi, trascinamenti, percentuali di maggioranze, sfiducia ai sindaci. Siamo alle allucinazioni”.

Oggi se ne saprà qualcosa di più. L’Aula è fissata per le 16.

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