Ha visto la luce solo oggi la riforma elettorale per gli enti locali, una legge che certamente lascerà degli strascichi per come si è sviluppato il dibattito in aula

La riforma elettorale per gli enti locali siciliani, licenziata dall’Ars, senza non pochi mal di pancia, potrebbe già trasformarsi nella cartina di tornasole per quel Italicum che per certi versi l’ha generata.

E’ ripresa all’Ars la votazione finale alla riforma elettorale nei comuni siciliani. Sala d’Ercole sta esaminando gli emendamenti aggiuntivi e fra questi c’è quello di Girolamo Fazio (gruppo Misto) che vorrebbe mettere il limite di due mandati anche ai consiglieri comunali.

E’ l’atto finale di una riforma che certamente lascerà degli strascichi perché contribuirà a determinare i nuovi equilibri nei comuni siciliani.

All'Assemblea regionale siciliana va avanti l'esame della riforma elettorale per i comuni siciliani, ma il voto finale arriverà solo domani. Oggi sono stati approvati otto articoli e alla ddl manca il via libera ad alcuni emendamenti fra cui quello sulla preferenza di genere.

Dopo Leoluca Orlando, Renato Accorinti e Lillo Firetto, c’è un altro sindaco che mugugna commentando la riforma elettorale per i comuni siciliani che è all’esame dell’Ars. Anche Enzo Bianco, infatti, vede ‘qualche luce e molte ombre’.

Trovata un’intesa sulla norma che abbassa l’eventuale mozione di sfiducia ai sindaci al 60 per cento più uno dei pareri degli consiglieri comunali, rispetto agli attuali due terzi.

Dopo la fumata nera di sabato scorso a causa della mancanza del numero legale ricomincia oggi all’Ars la maratona di mezz’estate per approvare la nuova legge elettorale per gli enti locali.

In aula è mancato il numero legale, ma la norma che potrebbe diventare legge lunedì viene mal digerita anche fuori da Palazzo dei Normanni.

All’Ars, infatti, riprenderanno i lavori relativi alla approvazione del nuovo sistema di voto per i comuni siciliani, ma sull’aula aleggia lo spettro della mancanza del numero legale.