Si va verso la cessione?

Rilancio Blutec di Termini Imerese, “proposte non ritenute efficaci”

“Si è svolto, in presenza e in video conferenza, l’incontro sulla vertenza Blutec convocato dal viceministro Todde con la presenza delle istituzioni territoriali, del ministero del Lavoro e dei commissari straordinari. Il ministero ha comunicato di non aver approvato il programma concordatario presentato dai commissari e di aver dato incarico agli stessi di procedere alla presentazione di un programma di cessione”. Lo dichiarano in una nota congiunta Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive e Roberto Mastrosimone, segretario generale Fiom-Cgil Sicilia. “Per quanto riguarda le unità produttive di Ingegneria Italia – aggiungono – si sta arrivando alla chiusura del percorso di cessione di Atessa e Tito Scalo e alla presentazione di un bando per Rivoli. Stessa cosa accadrà alle unità produttive di Blutec di Asti e Orbassano. La Fiom ha chiesto che sia garantita la continuità produttiva e occupazionale. Inoltre, ci dovranno essere incontri specifici nei siti”.

Situazione critica a Termini Imerese

“Situazione complessa e critica è quella di Termini Imerese – proseguono i sindacalisti -, le proposte arrivate nel mese giugno non sono state valutate come efficaci ma occorre del tempo per trovare una solida soluzione industriale che garantisca la reindustrializzazione del sito e la continuità occupazionale per tutti i lavoratori, compreso l’indotto”. Il programma di cessione darà ulteriori 24 mesi di tempo per il rilancio industriale del sito accompagnando il percorso con ammortizzatori sociali a tutela della continuità occupazionale: “L’ulteriore tempo a disposizione – precisano De Palma e Mastrosimone – deve essere impiegato al meglio, ma serve un cambio di strategia e di passo con un maggiore impegno da parte del governo e delle istituzioni locali a trovare una soluzione, rispettando l’impegno assunto con i lavoratori, dal momento che Fiat ha abbandonato i lavoratori del sito siciliano. Occorre inoltre un ruolo attivo di Invitalia per costruire una compagine societaria con la partecipazione pubblica per dare solidità e garanzia al progetto di rilancio”.

I fondi del Pnrr e il possibile rilancio

Secondo la Fiom Cgil sul territorio siciliano e italiano ci sono importanti realtà industriali, pubbliche e private che, sfruttando le risorse economiche dal programma di sviluppo al Pnrr, potrebbero costituire un progetto di rilancio che può anche rispondere a crisi strutturali dell’industria, come quella dei semiconduttori, della produzione di mezzi per la mobilità e dare prospettive occupazionali anche per i giovani del territorio. “Il tavolo – per gli esponenti del sindacato – deve trasformarsi da informativo a tavolo di confronto e trattativa per arrivare il più rapidamente possibile a condividere un percorso che accompagni chi è prossimo alla pensione e favorisca l’occupazione di giovani. Il viceministro Todde – concludono – si è impegnata a rendere il tavolo permanente e a riconvocare le parti nelle prossime settimane. Nei prossimi giorni si terrà una campagna assemblee negli stabilimenti”.

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