“Novantuno lavoratori dell’Arpa, assunti con regolare concorso, ma rimasti precari, domani perderanno il lavoro. Pertanto faccio mio l’appello lanciato dai lavoratori stessi e dalla CGIL siciliana, perché ritengo assolutamente allarmante l’assordante silenzio e la totale indifferenza in cui, in un già difficile clima occupazionale, un cospicuo numero di lavoratori (e famiglie al seguito), ad elevata professionalità, perderà il lavoro e contestualmente verrà meno il capillare monitoraggio e controllo del territorio regionale”.
Lo dice la deputata regionale del Movimento 5 stelle Stefania Campo, che chiede un tavolo di concertazione con gli attori coinvolti per salvaguardare i contratti del personale precario in forza all’A.R.P.A, l’agenzia regionale per l’ambiente, la cui attività peraltro, rischia adesso la paralisi.
“Venerdì prossimo, 28 settembre – spiega Campo – la quasi totalità del personale collaboratore precario, stimato in un totale di 91 unità, terminerà la propria attività in ARPA. Si tratta di personale, reclutato tramite apposite selezioni concorsuali nel 2016, e utilizzato per permettere alla Regione Sicilia di rispondere e rispettare le disposizioni in materia ambientale stabilite da diverse Direttive dell’Unione Europea e non incorrere così in procedure di infrazione comunitaria. Mi chiedo, infatti, in che modo ARPA Sicilia potrà adempiere ai propri compiti istituzionali nella condizione di forte carenza di personale e di professionalità in cui verrà a trovarsi nell’immediato. Mi chiedo, inoltre, quanto sia economicamente vantaggiosa per ARPA Sicilia l’eventuale predisposizione di nuove procedure selettive per reclutare le medesime professionalità, già selezionate nel 2016, le quali hanno acquisito esperienza specifica nella conoscenza del territorio regionale e delle sue problematiche ambientali, difatti, non si può rischiare di fare a meno del personale precario che ha già svolto compiti così importanti e delicati, visto d’altronde che il collegio dei revisori dei conti sembra aver dato parere negativo al piano triennale delle assunzioni 2018 – 2020. Ritengo che per questi lavoratori sarebbe necessario creare una prospettiva occupazionale diversa dal precariato, essendo lavoratori ad alta specializzazione, che svolgono un lavoro preziosissimo nell’ambito della tutela ambientale in un contesto, come quello siciliano, dove lo stato stesso del territorio e delle acque rappresenta gravi minacce alla salute pubblica ed un gravissimo limite per la crescita di settori strategici come le produzioni agro-alimentare e il turismo. Urge un confronto immediato con tutti gli attori coinvolti affinché – conclude Stefania Campo – si possa salvaguardare l’occupazione dei lavoratori precari dell’A.R.P.A”.
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