E’ partita la maratona del rimpasto in Giunta al Comune di Palermo. Da oggi, il sindaco Roberto Lagalla è chiamato a confrontarsi con i partiti di maggioranza per concordare le sostituzioni all’interno dell’esecutivo comunale. Ma i dubbi per l’ex Rettore sono tanti. A cominciare da chi dovrà uscire per fare posto ai nuovi profili richiesti in particolare da Forza Italia, ma anche dalla Nuova DC di Totò Cuffaro che, per bocca del capogruppo Domenico Bonanno, ha chiesto di avere riconosciuto lo spazio dovuto alla luce dell’aumentato peso politico della compagine democristiana a Sala Martoran.
D’altro canto, da Lavoriamo per Palermo e da Fratelli d’Italia i segnali arrivati sono chiari. “La Giunta ha lavorato bene” ha dichiarato il vicesindaco Carolina Varchi che, riferendosi al nuovo arrivato fra i meloniani, ovvero Andrea Mineo, ha risposto a tono a chi parla di una sostituzioni: “Non lasceremo indietro nessuno”. Un marasma nel quale si inserisce anche il dualismo in casa Lega fra Alessandro Anello e Sabrina Figuccia. Da un lato, il capogruppo del Carroccio chiede la sostituzione, dall’altro l’attuale assessore allo Sport vorrebbe rinviare la questione a metà consiliatura. Da capire cosa deciderà di fare la dirigenza regionale, anche se potrebbero non mancare ulteriori colpi di scena. La cosa che appare certa è che la Lega sarà della partita in giunta per tutta la legislatura. Le voci dei giorni scorsi di una possibile uscita di scena sono destituite di fondamento non solo secondo la dirigenza leghista ma anche e soprattutto secondo le indiscrezioni che escono da ambienti vicini al sindaco e ad altri partiti di maggioranza. C’è, infatti, da tenere ben presenti gli accordi pre elettorali, il contributo dato dalla Lega all’elezione di Lagalla, la consistenza del partito a livello nazionale e regionale e tutte le conseguenze che deriverebbero, a tutti i livelli, da una scelta tanto improvvida. Insomma bisognerà far quadrare il cerchio e non sarà cosa facile.
Forza Italia chiede due cambi
Al primo punto dell’agenda del sindaco c’è sicuramente la richiesta, mossa da Forza Italia, di potere sostituire due dei tre assessori nominati poco più di un anno fa, ovvero Rosi Pennino ed Andrea Mineo. Profili frutto di un partito che non c’è più, scomparso dopo l’uscita di scena da coordinatore regionale di Gianfranco Miccichè. Una questione che Roberto Lagalla ha rimandato finchè ha potuto. Da mesi infatti l’ala facente capo al deputato regionale Edy Tamajo, insieme ai vertici regionali del partito, chiede un cambio di passo. Perfino il presidente del Consiglio Comunale Giulio Tantillo si è espresso nelle scorse settimane in tal senso. Oggi si arriva al momento delle verità, anche se non sarà facile trovare una soluzione.
Il peso di Fratelli d’Italia e Nuova DC
Gli equilibri, infatti, sono cambiati. Se è rimasto invariato il peso di Forza Italia in maggioranza (nonostante l’uscita di Puma infatti, l’ingresso di Alotta ha portato nuovamente a sette elementi il gruppo consiliare), lo è quello di altre forze politiche della maggioranza. Fra queste ci sono Fratelli d’Italia, nuovo partito d’appartenenza di Andrea Mineo, e la Nuova DC, luogo politico in cui potrebbe decidere di approdare la stessa Rosi Pennino. Fatto che rende estremamente complicato per il sindaco trovare una quadra per far posto ai due nuovi nomi proposti da Forza Italia. Ed è proprio dai democristiani che sono giunte ulteriori richieste. La compagine di Totò Cuffaro, per effetto degli ingressi di Salvatore Di Maggio e Giovanna Rappa, è passata da tre a cinque elementi. Per il manuale Cencelli della politica questo può voler dire una sola cosa: un secondo assessorato. Se Giuliano Forzinetti appare sicuro del suo futuro a Palazzo Comitini, il gruppo moderato ha chiesto con forza un secondo rappresentante in Giunta. Da capire chi possa essere. Rosi Pennino a parte, sono tanti i profili che l’ex presidente della Regione potrebbe decidere di proporre al sindaco.
La quota tecnica del sindaco
Fatti per i quali il primo cittadino dovrà iniziarsi a guardare intorno, a partire da chi una casa vera e propria sembra non averla. A cominciare da Antonella Tirrito. L’assessore alla Protezione Civile è il primo nome sul quale i ben informati puntano il dito per una possibile uscita dalla Giunta, sia per le deleghe ricoperte che per l’appartenenza politica. Ma è proprio sotto questo aspetto che l’esponente di Giunta potrebbe trovare la sua forza, magari accasandosi ad una delle forze politiche che ha sostenuto la sua elezione nell’esecutivo di Roberto Lagalla. Anche se, d’altro canto, il sindaco non può rinunciare nè a Maurizio Carta, suo alfiere all’Urbanistica nonchè perno focale dei rapporti con gli ordini professionali e le realtà civiche locali, benchè meno a Totò Orlando, elemento centrale nella gestione delle opere pubbliche e dell’ormai superata emergenza cimiteriale in città.
Il caso Lega
A complicare le cose c’è anche il caso aperto in casa Lega e, soprattutto, le possibili ripercussioni che ciò potrà avere negli equilibri a Palazzo Comitini e non solo. Da tempo infatti, il capogruppo Alessandro Anello ha manifestato la sua volontà di subentrare in Giunta all’attuale depositario delle deleghe allo Sport e al Turismo Sabrina Figuccia. Lo ha fatto in forza di un accordo pre-elettorale nel quale, in casa Carroccio, ci doveva essere una successione al primo rimpasto. Fatto che però i soggetti coinvolti pensavano potesse avvenire fisiologicamente a metà consiliatura, magari dopo le elezioni europee. Così non è stato e ciò pone una frattura all’interno della compagine leghista. Sulla scrivania di Roberto Lagalla non sono giunte ancora richieste ufficiali. E potrebbero non arrivarne. A decidere sarà la delegazione regionale del partito, capitanata da Annalisa Tardino. Ma un “no” come risposta non sarà digerito facilmente dallo stesso Anello. Voci di corridoio parlano di contatti già in corso con altre delegazioni di Sala Martorana. Ma è ancora troppo presto per fare valutazioni. Quel che è certo è che tutto si dovrà decidere a breve. La città e i suoi mille problemi attendono dietro l’angolo.
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