Da tre a cinque consiglieri: il mondo è cambiato parecchio per la Nuova DC al Comune di Palermo. La truppa di Totò Cuffaro, negli ultimi due mesi, ha visto un paio d’ingressi in Consiglio Comunale, ovvero quello di Salvatore Di Maggio (trasferitosi allo scudocrociato dalla Lega) e quello di Giovanna Rappa (la quale ha lasciato la lista del sindaco “Lavoriamo per Palermo”). Inoltre, l’asse moderato sempre più compatto con Forza Italia sta aumentando il peso dei democristiani all’interno della coalizione, quasi contrapponendosi al fronte formato da Lavoriamo per Palermo e da Fratelli d’Italia.

Chi farà posto ai due nuovi assessori di Forza Italia?

Al centro dello scontro c’è sempre lo stesso tema: il rimpasto. Una parola di cui Roberto Lagalla non ne ha mai voluto sentire parlare ma alla quale, alla fine, ha ceduto sotto le pressioni degli alleati. “Da lunedì apriremo il confronto”, ha dichiarato il sindaco durante un incontro organizzato dall’ordine degli ingegneri nella giornata di venerdì. Tema centrale della riorganizzazione della Giunta riguarda la truppa di Forza Italia. Due dei tre assessori azzurri, ovvero Rosi Pennino ed Andrea Mineo, sono stati disconosciuti dalla governance del partito che li vuole sostituire. Ma le cose sono leggermente cambiate con l’ingresso dell’assessore al Patrimonio fra i ranghi di Fratelli d’Italia, con il vicesindaco Carolina Varchi pronta a difendere la posizione dei meloniani, anche alla luce di Natale Puma a Palermo e di diversi consiglieri in tutto il resto della Sicilia. Il problema però rimane. Chi farà posto ai due profili scelti da Forza Italia?

La Nuova DC chiede spazio

Ma, oltre a pensare agli azzurri, Roberto Lagalla ha altri grattacapi a cui pensare. Fra questi, l’aumentata forza della Nuova DC. In una nota emanata ieri, il capogruppo Domenico Bonanno ha ricordato al sindaco di riconoscere il peso e la rappresentanza dovuta alla compagine democristiana in Giunta. “La nostra lealtà e il nostro senso di responsabilità hanno contribuito a tenere unita la coalizione in un momento di tensione, la nostra capacità di dialogo politico anche con le opposizioni, nell’esclusivo interesse della città, ha garantito l’approvazione in tempi rapidissimi del rendiconto. In Consiglio comunale abbiamo approvato atti fondamentali per Palermo e per questa amministrazione, adesso che il sindaco ha deciso di rivisitare la squadra di governo ritengo doveroso che alla nostra forza politica vengano riconosciuti meriti e peso specifico con un’adeguata rappresentanza in Giunta“.

La posizione degli ex azzurri

Tradotto, la Nuova DC vuole un secondo assessore, forte dei cinque consiglieri disponibili in aula. Fra le opzioni attualmente sul tavolo c’è quella proprio di Rosi Pennino. Se Andrea Mineo è transitato a Fratelli d’Italia, dopo settimane di trattative, l’esponente con delega alle Politiche Sociali è altresì accostata già da tempo al gruppo guidato da Totò Cuffaro. Fatto che metterebbe però ancora di più in difficoltà il sindaco visto che, a quel punto, per accontentare le richieste di Forza Italia dovrebbe far uscire due assessori diversi rispetto a quelli nominati proprio dagli azzurri poco più di un anno fa.

Il caso Lega

A complicare il quadro c’è anche la posizione incerta della Lega. Alessandro Anello attende ancora una risposta dal partito in merito alla sostituzione concordata, nel ruolo di assessore allo Sport, con la collega di partito Sabrina Figuccia. Quest’ultima non è sembrata molto intenzionata a lasciare il ruolo anche alla luce del fatto che il rimpasto era previsto per metà consiliatura e non già dopo un anno dall’inizio dell’avventura da sindaco di Roberto Lagalla. A decidere sarà la direzione regionale del partito. Ma qualora Alessandro Anello non fosse accontentato nella sua richiesta, potrebbe decidere di guardare verso altri lidi. Cosa che potrebbe rendere ancora più difficile la strada del sindaco verso la ricerca di un’intesa con la coalizione.

Forza Italia chiede due cambi

La questione principale però rimane sul tavolo. Forza Italia deve sostituire o, comunque, ripristinare la truppa dei suoi tre assessori. Con riguardo ai nomi, da settimane circola quello di Pietro Alongi come possibile inserimento in Giunta. Nominare l’altro spetterà all’ala del deputato regionale Edy Tamajo. Prima, però, dovrà cedere il passare. Ma chi? Ed è questo il vero problema per Roberto Lagalla. Se nè Rosi Pennino nè Andre Mineo faranno posto ai nuovi alfieri di Forza Italia, chi farà postoai due esponenti azzuri. “Potrei uscire io, no?”, ha commentato ironicamente venerdì il sindaco. Ma al di là degli scherzi, questa sarà una scelta ardua per il primo cittadino.

Lagalla costretto a fare i conti

Stante così le cose in Consiglio Comunale, 3 assessori dovrebbero andare a Forza Italia, 3 a Fratelli d’Italia, 2 alla Nuova DC, 1 a Lavoriamo per Palermo e 1 alla Lega. Il tema riguarda soprattutto i meloniani. Al momento infatti, oltre alla vicesindaco Carolina Varchi, l’ala di FdI può contare su Dario Falzone, Giampiero Cannella (dato da mesi come futuro vicesindaco dopo le dimissioni della stessa Varchi) e il neo-arrivato Andrea Mineo. Troppi per Forza Italia, che vorrebbero l’uscita di scena di Mineo anche per una questione di peso nella coalizione. La Nuova DC, passare a cinque elementi, chiederà un secondo assessori, mentre la tenuta della Lega è a rischio se Alessandro Anello confermasse le voci che lo vogliono lontano dal Carroccio.

I nomi a rischio in Giunta

Uno dei nomi che potrebbe quindi uscire è quelli di Sabrina Figuccia, mentre per l’altro posto Roberto Lagalla dovrebbe sacrificare qualcuno dalla sua quota. Posto che Maurizio Carta e Totò Orlando sono inamovibili, l’altra indiziata è l’assessore alla Protezione Civile Antonella Tirrito, in una decisa posizione di debolezza rispetto ai suoi colleghi di Giunta. Ciò al netto delle posizioni difficili sia di Rosi Pennino che di Andrea Mineo. Sul tavolo c’è poi la questione relativa alle commissioni consiliari. Con l’ingresso di Salvo Alotta, Forza Italia ha al momento tre presidenze, mentre Lavoriamo per Palermo non ne ha nessuna. Una situazione che dovrà essere bilanciata nel più generale quadro di riorganizzazione dei posti di governo e sottogoverno della maggioranza. Ciò al netto di nuovi movimenti che potrebbe sconvolgere quei fragili equilibri trovati questa settimana dalla coalizione per votare il rendiconto. Da domani si inizierà ufficialmente a parlarne. Parte ufficialmente il rimpasto al Comune di Palermo.

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