Roberto Lagalla è pronto a sciogliere le riserve sul fronte del rimpasto al Comune di Palermo. Intervenuto a margine dell’iniziativa “Riscatto per Palermo” avvenuta oggi a piazza Caponnetto, il primo cittadino ha risposto alle domande dei cronisti sul futuro della Giunta di Palazzo delle Aquile. Cambiamenti ormai attesi da più di un mese e sui quali si era generato un impasse lungo da un paio di settimane. Ma oggi il momento sembra maturo per sedersi ad un tavolo per parlare del futuro politico dell’Amministrazione Comunale. Incontri che, secondo indiscrezioni inizieranno già nel primo pomeriggio nella sede istituzionale del sindaco di Villa Niscemi.
Lagalla: “Oggi incontrerò i partiti”
A specifica domanda sull’argomento posta dalla nostra redazione, Roberto Lagalla ha annunciato un confronto con le forze di maggioranza. “Oggi pomeriggio incontrerò tutte le delegazioni dei partiti che ho invitato e parleremo di eventuali modifiche dell’assetto all’interno della giunta comunale“. C’è particolare attesa per l’incontro che il primo cittadino dovrebbe avere con la delegazione della Nuova DC, forza politica che ha aumentato i ranghi in Consiglio Comunale con aspirazioni di un secondo assessorato in Giunta. Fra i nomi maggiormente quotati per il ruolo c’è quello di Pietro Garonna, alfiere di una delle principali correnti del partito. Ma qualcuno deve fargli posto. Fra gli indiziati principali c’è il profilo di Antonella Tirrito, assessore alle Politiche Sociali oggi presente al fianco del sindaco e del presidente del Consiglio Comunale Giulio Tantillo. Il suo nome è stato eletto in quota tecnica e, proprio per questo, potrebbe essere fra i più adatti per fare posto al futuro nome della Nuova DC. Ma tutto è ancora in discussione.
Chiarito il caso “Mineo”
Con ogni probabilità, gli avvicendamenti all’interno dell’esecutivo saranno solo un paio. Il primo riguarderà l’asse Forza Italia – Fratelli d’Italia. Uno degli elementi più spigolosi per Roberto Lagalla visto che scontentare qualcuno significherebbe creare tensioni che complicherebbero maledettamente i lavori d’aula. Alla fine, da bravo mediatore, l’ex Rettore sembra sia riuscito a trovare una sintesi. Da un lato infatti, il sindaco accontenterà Forza Italia, avallando l’ingresso di Pietro Alongi in Giunta. L’esponente azzurro, molto vicino al presidente della Regione Renato Schifani, entrerà nell’esecutivo ma non al posto di Andrea Mineo, come chiesto in un primo tempo dalla governance del partito, ma, con ogni probabilità, in sostituzione dell’assessore al Personale Dario Falzone. Si realizza così uno degli scenari paventati sul fronte dei meloniani che però riescono a tenere il punto sul nome dell’assessore al Patrimonio, proprio Andrea Mineo che ha portato fra i meloniani, oltre la propria adesione personale (proveniente da Forza Italia) anche Natale Puma a Sala Martorana e soprattutto una serie di consiglieri sparsi in altre realtà amministrative. Un’operazione che ha rimpolpato i ranghi di Fratelli d’Italia cambiando qualcosa negli equilibri e permettendo a Mineo di restare, probabilmente, assessore pur se in quota a FdI e non più a Forza Italia.
Cosa succederà in casa Lega? La mazzata di Euro 2032
Rimane poi da chiarire la situazione sul fronte Lega. Da settimane, in casa Carroccio è calato il silenzio sulla questione rimpasto. Elemento sul quale la coordinatrice regionale Annalisa Tardino è rimasta in una posizione di vigile attesa. Va detto, però, che proprio in casa Lega, già da qualche settimana il capogruppo Alessandro Anello ha chiesto spazio e, di conseguenza, una successione nel ruolo di assessore allo Sport occupato attualmente da Sabrina Figuccia. Una delega davvero difficile visti i recenti sviluppi che hanno riguardato il mondo dello sport palermitano. Da un lato, l’approvazione della doppia candidatura di Italia e Turchia per l’organizzazione di Euro 2032 taglia praticamente fuori Palermo dal progetto. Se il capoluogo siciliano era già stato escluso dalla lista delle dieci città papabili ad ospitare l’evento quando l’Italia cercava una candidatura in solitaria, oggi che il binomio impone un dimezzamento dei posti, la china da risalire diventa sempre più irta. Soprattutto se si considera il fatto che, negli ultimi mesi, non si sono registrati progressi sostanziali nei lavori di ristrutturazione dello stadio Renzo Barbera, ancora oggi in condizioni critiche. Ma anche il profilo di Sabrina Figuccia non è certo facile da “scalare” e anche lei a proprio vantaggio non ha solo il lavoro svolto fin qui ma anche un gruppo solido alle sua spalle che non si limita certo al solo cognome importante all’interno del partito. Equilibri interni alla Lega che possono fare la differenza.






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