Le trattative sul rimpasto al Comune di Palermo fanno un passo in avanti verso la sintesi. Dopo settimane di sostanziale impasse e di trattative sotterranee, le anime del centrodestra fanno qualche progresso in vista dell’accordo sul rinnovo della Giunta. Alla fine, Roberto Lagalla riuscirà con ogni probabilità a portare il proprio obiettivo a casa. Ovvero, cambiare sì qualcosa ma il meno possibile.

Sintesi fra Forza Italia e Fratelli d’Italia

Con ogni probabilità infatti, gli avvicendamenti all’interno dell’esecutivo saranno solo un paio. Il primo riguarderà l’asse Forza Italia – Fratelli d’Italia. Uno degli elementi più spigolosi per Roberto Lagalla visto che scontentare qualcuno significherebbe creare tensioni che complicherebbero  maledettamente i lavori d’aula. Alla fine, da bravo mediatore, l’ex Rettore sembra sia riuscito a trovare una sintesi. Da un lato infatti, il sindaco accontenterà Forza Italia, avallando l’ingresso di Pietro Alongi in Giunta. L’esponente azzurro, molto vicino al presidente della Regione Renato Schifani, entrerà nell’esecutivo ma non al posto di Andrea Mineo, come chiesto in un primo tempo dalla governance del partito, ma, con ogni probabilità, in sostituzione dell’assessore al Personale Dario Falzone. Si realizza così uno degli scenari paventati sul fronte dei meloniani che però riescono a tenere il punto sul nome dell’assessore al Patrimonio, proprio Andrea Mineo che ha portato fra i meloniani, oltre la propria adesione personale (proveniente da Forza Italia) anche Natale Puma a Sala Martorana e soprattutto una serie di consiglieri sparsi in altre realtà amministrative. Un’operazione che ha rimpolpato i ranghi di Fratelli d’Italia cambiando qualcosa negli equilibri e  permettendo a Mineo di restare, probabilmente, assessore pur se in quota a FdI e non più a Forza Italia

Le richieste della Nuova DC

Ma, oltre all’upgrade numerico fra i meloniani, Roberto Lagalla dovrà fare i conti anche con la crescita del gruppo della Nuova DC di Totò Cuffaro. Come è noto, i democristiani sono passati negli ultimi mesi da tre a cinque consiglieri e, visto l’aumentato peso in Consiglio Comunale, gli esponenti moderati chiedono un maggiore spazio in Giunta. Elemento che dovrebbe essere garantito dall’ingresso di Pietro Garonna, guida di una delle correnti più forti del partito. La domanda rimane sempre la stessa. Chi farà posto a Garonna nel caso Lagalla dica si? Quel che appare certo è che un simile sacrificio inciderebbe sulla così detta quota tecnica e, posto che sia Salvatore Orlando che Maurizio Carta sono praticamente intoccabili, il nome più probabile in tal senso è quello di Antonella Tirrito, attuale detentrice della delega alla Protezione Civile. una soluzione che, però, potrebbe essere tutt’altro che facile nonostante le voci in tal senso. La Tirrito potrebbe avere più di un asso nella manica e risultare, anche lei, se non intoccabile, quasi. E se così fosse la coperta comincerebbe a diventare davvero corta per il sindaco Lagalla

Cosa succederà in casa Lega? La mazzata di Euro 2032

Rimane poi da chiarire la situazione sul fronte Lega. Da settimane, in casa Carroccio è calato il silenzio sulla questione rimpasto. Elemento sul quale la coordinatrice regionale Annalisa Tardino è rimasta in una posizione di vigile attesa. Va detto, però, che proprio in casa Lega, già da qualche settimana il capogruppo Alessandro Anello ha chiesto spazio e, di conseguenza, una successione nel ruolo di assessore allo Sport occupato attualmente da Sabrina Figuccia. Una delega davvero difficile visti i recenti sviluppi che hanno riguardato il mondo dello sport palermitano. Da un lato, l’approvazione della doppia candidatura di Italia e Turchia per l’organizzazione di Euro 2032 taglia praticamente fuori Palermo dal progetto. Se il capoluogo siciliano era già stato escluso dalla lista delle dieci città papabili ad ospitare l’evento quando l’Italia cercava una candidatura in solitaria, oggi che il binomio impone un dimezzamento dei posti, la china da risalire diventa sempre più irta. Soprattutto se si considera il fatto che, negli ultimi mesi, non si sono registrati progressi sostanziali nei lavori di ristrutturazione dello stadio Renzo Barbera, ancora oggi in condizioni critiche. Ma anche il profilo di Sabrina Figuccia non è certo facile da “scalare” e anche lei a proprio vantaggio non ha solo il lavoro svolto fin qui ma anche un gruppo solido alle sua spalle che non si limita certo al solo cognome importante all’interno del partito. Equilibri interni alla Lega che possono fare la differenza

Le critiche al forum sul nuoto

 

Dall’altro lato, però, c’è il nuovo caso scoppiato sul futuro del movimento natatorio, legato all’impianto provvisorio all’ex Pallone di Italia ’90 (ancora oggi fermo ai preparativi in attesa che si possa installare la struttura prefabbricata), che pone l’accento su una situazione ancora in corso di definizione. Fatto di cui si è parlato anche all’interno del forum a margine di “Dominate The Water”, evento di nuoto in acque libere organizzato dal campione olimpico Gregorio Paltrinieri. E proprio l’alfiere azzurro ha parlato dello stato dello sport in città, bacchettando l’Amministrazione ed auspicando un cambio di passo per tutte le società e gli atleti che si trovano ad allenarsi in città. Fatto al quale Roberto Lagalla ha reagito in maniera emblematica, girandosi più volte proprio verso la stessa Sabrina Figuccia seduta in prima fila. Elemento che non è sfuggito alla stampa.

Anello e il giro di orizzonte

Quel che si dice è che, qualora il cambio concordato prima delle elezioni non si dovesse realizzare, possibilità affatto remota, l’ex assessore allo Sport in era Cammarata (proprio Anello) potrebbe decidere di guardare ad altri lidi. E ad aspettarlo ci potrebbe essere proprio il sindaco, con la sua lista civica Lavoriamo per Palermo. Un gruppo con il quale ha un buon rapporto anche Fabrizio Ferrandelli. L’esponente di Azione starebbe infatti continuando il suo dialogo con il primo cittadino e, secondo i ben informati, sarebbe vicino ad una proficua conclusione del confronto politico. Cosa significhi questo in politica è difficile dirlo

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