“Incontreremo l’assessore anche se non c’è più nulla da dire se non agire, ma non ci lasceremo narcotizzare”. i sindascati autonomi dei dipendenti regionali siciliani che rappresnetano la maggioranza del comparto rispondono con un volantino alla convocazione delle parti per il 29 maggio, il giorno che precede quello della protesta proclamata per il 30.

“Eppure – si legge in una nota – nei precedenti incontri, antecedenti all’approvazione della Finanziaria, si erano già esaurite tutte le argomentazioni sindacali necessarie all’emanazione delle Direttive di Governo da inviare all’ARAN Sicilia, passaggio obbligato per un reale avvio delle trattative per il rinnovo dei contratti di lavoro del comparto e della dirigenza dell’Amministrazione regionale siciliana, degli enti e società partecipate che applicano il medesimo contratto. Purtuttavia i sindacati autonomi non si sottrarranno al confronto”

“Ciò nonostante la Giunta di Governo non abbia ancora proceduto alla nomina dei vertici dell’ARAN Sicilia (o di un Commissario con pieni poteri) – continua la nota – vanificando di fatto, ancor oggi, l’emanazione delle stesse Direttive che, anche se venissero ufficializzate, resterebbero lettera morta proprio a causa della mancanza di operatività della sede istituzionale deputata, ai sensi della legge 10/2000, al rinnovo dei contratti di lavoro”.

Il popolo dei regionali resta, quindi, esasperato e ritiene ingiustificabile, in questa vicenda, anche il perdurante e colpevole silenzio del Presidente della Regione che sembra non volere prendere posizione e impegni precisi sulle reali somme previste per i rinnovi economici e sulla necessità di un processo di ammodernamento della burocrazia regionale che passi attraverso un processo complessivo di riclassificazione e riqualificazione del personale”.

“La quantificazione delle somme stanziate resta ancora un ‘mezzo mistero’ – denunciano infine –  in quanto, a fronte di una somma complessiva e, forse, appena bastevole per il rinnovo economico del contratto del comparto, non vi sarebbe traccia, invece, delle somme necessarie al rinnovo del contratto della dirigenza, motivo per cui comparto e dirigenza saranno uniti nella lotta di piazza!”