“Una slavina di notevoli dimensioni che allargherà il divario tra le regioni del Sud e quelle del Nord” e con il probabile aumento di costi e tariffe. E’ l’allarme lanciato dall’assessore regionale all’Ambiente, Alberto Pierobon, che in conferenza stampa, a Palazzo Orleans, ha contestato il nuovo metodo tariffario per i rifiuti deliberato lo scorso ottobre dall’Arera e che dovrà essere applicato dalle autorità d’ambito e dagli enti territorialmente competenti in tutt’Italia a partire da fine aprile.

Un metodo tributario vincolante che, per l’assessore Pierobon, “va bene per regioni come La Lombardia, il Veneto o l’Emilia Romagna ma non va bene per la Sicilia, così come per la Campania e la Calabria”. “Questo metodo comporterà diversi problemi e avrà effetti devastanti – ha detto l’assessore – Noi avevamo chiesto un rinvio di un anno ma negli incontri avuti con l’Arera non ci sono state prospettate modifiche alla delibera”.

E ancora: “Non esiste l’applicazione militaresca di questo metodo bocconiano, come si sta cercando di fare”. “Abbiamo scritto al ministro Boccia e al ministro dell’Ambiente Costa – ha aggiunto l’assessore – Siamo entrati negli aspetti di merito, che se applicati alla lettera porterebbero a effetti di divaricazione rispetto al Nord. Sono disposto a confrontarmi con chiunque, gli esperti lo sanno”. L’assessore ha riunito a Palazzo Orleans i responsabili delle Srr e delle autorità d’ambito per affrontare il tema, alla presenza del dirigente del dipartimento Salvatore Cocina, della dirigente regionale Patrizia Valenti e del segretario generale dell’Anci Sicilia, Mario Alvano.