“Il mancato insediamento del nuovo Cda di Riscossione Sicilia sta provocando il blocco di tutte le attività non ordinarie della società. Chiediamo a tutti i soggetti che hanno potere in merito di rendere operativa la nomina dei componenti designati con il mandato di far transitare quanto prima le funzioni e il personale di Riscossione Sicilia Spa verso l’Agenzia delle entrate Riscossione e di sbloccare la situazione”.

Lo scrivono i sindacati di categoria Fisac Cgil, Snalec Sinfub, Ugl credito e Unisin in una lettera inviata al presidente della Regione, all’assessore all’economia, al presidente della II commissione dell’Ars, ai presidenti dei gruppi parlamentari e al ragioniere generale della Regione.

I sindacati regionali e il coordinamento aziendale chiedono anche “il cambio in tempi rapidi dei vertici operativi dell’azienda, a partire dal direttore generale facente funzioni, verificandone anche l’eventuale incompatibilità con incarichi esterni già all’atto della nomina”.

Tra le conseguenza del vuoto a vertici dell’azienda, informano i sindacati, la mancata adesione al nuovo contratto nazionale di categoria, “nonostante la presenza alla trattativa di un funzionario impossibilitato però alla firma vista la mancanza del cda aziendale”.

I sindacati chiedono al governo regionale “di autorizzare i vertici aziendali a firmare il contratto di categoria, in modo che i lavoratori possano entro la prima metà di aprile ricevere gli arretrati”. Ricordano inoltre di avere denunciato negli ultimi due anni “discrezionalità nella gestione della società su incarichi, gestione delle missioni, accordi sottoscritti e non rispettati sul salario ai dipendenti. Su ciò – sottolineano- registriamo la grave e colpevole iniziativa del socio regione a cui va posto rimedio per evitare il lievitare dei costi aziendali a causa di contenziosi e delle anomalie evidenziate”.

Se il contenzioso non si risolverà rapidamente- scrivono- si potrebbe verificare l’aumento del numero dei dirigenti per effetto di discutibili e impugnabili revoche di avanzamento di carriera, operate in base a una fantomatica indagine della Corte dei Conti di cui nessuno ha saputo nulla e di altrettanto discutibili assegnazioni di incarichi”.

Nella lettera vengono anche reiterate le denunce relative a “vessazione di rappresentanti sindacali e di dipendenti considerati ‘contro’ e al contrario benefit in termini di incarichi e trasferimenti per dipendenti ‘ a favore’. Anche il premio aziendale- rilevano- ancora oggi viene erogato con assoluta discrezionalità e senza trasparenza”.