Poche risorse, insufficienti per colmare quel buco da quasi 6 miliardi di euro figlio del Covid19 e dell’impennata dell’energia elettrica. La manovra presentata dal governo lascia le Regioni con i dubbi e le perplessità espresse, nero su bianco, in un documento del mese scorso in cui si lanciava un appello ad investimenti nel campo sanitario per far fronte alle emergenze che i governatori si trovano ad affrontare praticamente in tutta Italia.

Buco nei bilanci

Ad oggi le Regioni hanno un buco di 3,8 miliardi di euro per i costi Covid19 e di circa 2 miliardi per l’aumento dei costi energetici. Nella manovra varata da palazzo Chigi le risorse destinate al comparto sanitario, come annunciato dalla stessa premier Giorgia Meloni, ammontano a 2 miliardi di euro (1,4 per il 2022 e 500 milioni per il 2023) non di certo sufficienti per contenere i costi cui devono far fronte le Regioni.

Secondo alcune stime, infatti, i governatori hanno circa 5,8 miliardi di spese extra, derivanti per la gran parte dagli investimenti per il Covid19 e adesso anche dall’aumento dell’energia elettrica. Si calcola, infatti, che in un anno le bollette per gli ospedali italiani siano aumentate di 1,7 miliardi rispetto al 2021.

Protestano le regioni del Nord

A pretestare sono, soprattutto, le Regioni del Nord, dal Veneto all’Emilia Romagna, anche se a guidare il coro del dissenso è il Lazio. Nel coro non ci sono, invece, le Regioni del Sud che pure hanno problemi analoghi sul fronte dei costi da coprire

In Sicilia  il tema delle incompiute

Soldi investiti, finanziamenti disponibili ma opere che non arrivano a compimento è uno dei grandi problemi siciliani. Ed il neo assessore regionale alla sanità Giovanna volo dai cantieri ha voluto dare il via alla propria attività di stimolo. Prima visita al policlinico di Palermo.

L’assessore “Monitoreremo svolgimento dei lavori”

“Dopo aver registrato uno slittamento inatteso nei tempi di consegna – ha proseguito Volo – abbiamo deciso di venire a verificare direttamente e continueremo a monitorare lo svolgimento dei lavori fino al completamento definitivo. Lo faremo assieme a Università e Azienda attraverso l’assessorato e il dipartimento regionale tecnico guidato da Salvatore Lizzio, neo coordinatore della struttura commissariale per il potenziamento della rete ospedaliera siciliana”.

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