La Procura della Repubblica di Palermo ha avviato i contatti con i colleghi di Palmi per le “opportune” verifiche sul cadavere recuperato oggi dalla Capitaneria di porto nello specchio di mare antistante Gioia Tauro.

Potrebbe trattarsi del corpo di Vito Lo Iacono, ultimo disperso dell’equipaggio del peschereccio “Nuova Iside”, scomparso dal 13 maggio ed il cui relitto è stato individuato ieri dalla Marina militare a 1400 metri di profondità, a 30 miglia dalla costa palermitana.

Il corpo è irriconoscibile per cui potrebbe essere necessario prelevare un campione per effettuare un riscontro tramite il Dna.

Da domani, lunedì 22 giugno, intanto, la Marina Militare proseguirà con gli accertamenti in profondità sul relitto del peschereccio provando a raccogliere immagini dell’intero scafo. Immagini e video riprese che saranno poi consegnate ai magistrati di Palermo che coordinano l’inchiesta, l’aggiunto Ennio Petrigni e il sostituto Vincenzo Amico.

Nei giorni scorsi era stata sequestrata la scatola nera di una petroliera, la “Vulcanello” dello società Augustadue-gruppo Mednav, e la stessa imbarcazione è stata posta sottos equestro nel porto di Augusta dove, ieri è stato avviato un accertamento tecnico irripetibile.

Quattro le persone iscritte nel registro degli indagati: si tratta di due ufficiali di plancia, del comandante della petroliera e dell’armatore. La Procura indaga per omicidio colposo e omissione di soccorso ipotizzando uno scontro alla base dell’affondamento del peschereccio.

Il corpo di Giuseppe Lo Iacono, 33 anni, padre di 4 figli, fu recuperato il 14 maggio; quello di Matteo Lo Iacono, 53 anni, due giorni dopo, avvistato da un traghetto in viaggio sulla tratta Ustica- Palermo, a circa 14 miglia a nord di Capo Gallo. Resta ancora oggi formalmente disperso Vito Lo Iacono, 27 anni.

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