Mi auguro che entro l’estate il forno crematorio possa tornare in funzione“: più che un auspicio, quello posto dal sindaco di Palermo Roberto Lagalla è un obiettivo vero e proprio. Intervenuto ai microfoni dei cronisti nella giornata di sabato 8 aprile, il primo cittadino ha parlato dei lavori attualmente in corso sull’impianto presente all’interno del cimitero dei Rotoli. Struttura ko addirittura dal 17 marzo 2020 e che ha lasciato, di fatto, il capoluogo siciliano senza un tempio crematorio, costringendo i familiari di chi aveva fatto questa scelta di vita ad andare fuori provincia (Misterbianco) o, addirittura, fuori regione (in provincia di Catanzaro).

I lavori al vecchio forno crematorio

Un’emergenza nell’emergenza che ha condizionato, inevitabilmente, la vita dei familiari dei defunti palermitani. Fatto su cui si è concentrata l’attenzione della struttura commissariale che, una volta concluse le operazioni preliminari, ha avviato i lavori sul tempio crematorio dei Rotoli. Interventi su cui si registra una previsione data di fine lavori. A farla è il sindaco di Palermo Roberto Lagalla che, intervenuto ai microfoni dei giornalisti, ha fatto il punto sullo stato delle opere.

“Per il momento abbiamo attivato una convenzione con il comune di Misterbinaco. L’assessore Orlando ha seguito quotidianamente i lavori. Gli interventi per la ripresa del forno crematorio sono in corso e mi auguro che, entro l’estate, possa tornare in funzione“. Un accordo, quello con la ditta nissena che gestisce l’impianto catanese, basato su un limite massimo di spesa da 138.000 euro più IVA. Prezzo determinato in quanto non è ancora noto il numero di richiedenti. A tal proposito, con un’ordinanza commissariale risalente al 13 marzo, il primo cittadino ha avviato una campagna d’informazione “presso le famiglie dei defunti che alla data di emissione della presente sono in attesa di sepoltura per inumazione o per loculo/nicchia in concessione, affinché sia incentivato il ricorso alla cremazione gratuita degli stessi”.

Ciò anche attraverso le imprese funebri, a cui sarebbe così affidato il compito di prelevare e trasportare la salma presso l’impianto di Misterbianco. Inoltre, secondo quanto previsto dall’atto emanato dal sindaco, “per le famiglie che abbiano già effettuato il versamento della tariffa di inumazione, questa sarà restituita entro 12 mesi previa presentazione di domanda di rimborso”.

Progettazione in corso per il nuovo forno crematorio

Mentre sul vecchio forno crematorio i lavori sono già iniziati, per la nuova struttura bisognerà attendere la fine della fase di progettazione. L’opera, finanziata da dicembre 2015 grazie ad un capitolo di spesa relativo al fondi CIPE, si trova ancora incagliata nelle pastoie burocratiche. Impianto per il quale il Comune di Palermo ha acquisito il progetto definitivo nel mese di gennaio 2023. Fatto a cui è seguita la nomina della nuova commissione di verifica che si occuperà di valutare invece il progetto esecutivo, consegnato agli uffici alla fine di febbraio. Valutazione che sarà affidata a professionisti esterni, in seguito ad una ricerca andata a vuoto fra il personale amministrativo a disposizione degli uffici comunali.Tre i profili ricercati: un architetto, un ingegnere strutturista e un ingegnere impiantista. Selezione che avverrà attraverso il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione (MEPA).

L’opera prevede un costo 2,7 milioni di euro, anche se la cifra potrebbe subire un rialzo in seguito all’aumento del costo delle materie prime, come spiegato dall’assessore ai Lavori Pubblici Salvatore Orlando durante la puntata di Talk Sicilia andata in onda a novembre. Con riguardo alle tempistiche invece, i lavori dovrebbe essere realizzati in diciotto mesi. Interventi che, per lungo tempo, hanno atteso la definizione dell’iter per il nuovo sistema fognario della parte alta del cimitero dei Rotoli, nonchè il collaudo della rete anti-caduta massi, arrivato solo di recente nelle mani dell’Amministrazione.

Il punto sull’emergenza cimiteriale

Riavere un forno crematorio funzionante permetterebbe di risolvere parte dei problemi che, negli ultimi tre anni, hanno contraddistinto il cimitero dei Rotoli di Palermo. Impianto su cui, proprio nello scorso weekend, si è registrata un’importante novità. Le tensostrutture, diventate opere simbolo di un’emergenza infinita, sono state finalmente svuotate di tutte le salme presenti all’interno. Un risultato ottenuto grazie alle tumulazioni straordinarie e alla ripresa delle inumazioni nella parte alta del cimitero, che hanno permesso di far scendere il numero di bare attualmente presenti al cimitero intorno alle 650 unità.

Un numero che, per volontà dell’assessore ai Servizi Cimiteriali Salvatore Orlando, l’Amministrazione punta ad abbattere ancora di più e in tempi rapidi. “Restano più di 600 bare rispetto allle 1300 di agosto. La struttura commissariale è al lavoro. Pensiamo ad uno prossimo step, entro il Festino, in cui potere comunicare alla città che questa emergenza l’abbiamo lasciata alle spalle“. Intanto, il Comune provvederà ad attivare le opere di manutenzione e di sanificazione delle tensostrutture per poi procedere, in un secondo tempo, a smontare le strutture.

E, a proposito di impianto, è stata posta anche la questione relativa ad un nuovo cimitero in città. Dopo il tramonto della proposta che vedeva coinvolta l’area nei pressi del quartiere Ciaculli, l’Amministrazione non abbandona l’idea di un nuovo impianto, anche se con uno spettro decisamente più ampio.  Ci siamo concentrati sulla soluzione dell’emergenza e sulla tenuta della stessa per un periodo di tempo lungo e duraturo – ha commentato Roberto Lagalla -. Realizzare un nuovo cimitero è una prospettiva che dovremmo prendere in considerazione ma che va vista in un’ottica intercomunale“.

 

 

 

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