Dopo tre anni di assoluta emergenza, inizia ad intravedersi la luce in fondo al tunnel per il cimitero dei Rotoli, a Palermo. L’insediamento in città della struttura commissariale, guidata dal sindaco Roberto Lagalla e dall’assessore al Ramo Salvatore Orlando, sta ottenendo i primi risultati di rilievo. Fatto evidente anche da un sopralluogo visivo condotto nei depositi temporanei della struttura di lungomare Cristoforo Colombo. Il numero di bare in attesa di sepoltura è sceso nettamente. Ciò in virtù sia della ripresa delle inumazioni che delle tumulazioni straordinarie condotte dal personale del cimitero. Fatto a cui si somma anche la sottoscrizione della convenzione con i gestori del tempio crematorio di Misterbianco. La strada da fare è ancora tanta ma, finalmente, si registra un’inversione di tendenza.

Svuotata la prima tendostruttura

Depositi temporanei cimitero dei Rotoli, Palermo

Tumulazioni ed inumazioni che sono riprese a spron battuto. Fatto che ha dato sollievo alle tante famiglie in attesa di chiudere una pagina triste della loro vita e di potere superare il lutto derivato dalla perdita di un proprio caro, i cui resti sono rimasti a deposito, in alcuni casi, per oltre due anni. Un’emergenza le cui radici affondano nel passato e che, negli ultimi anni, ha manifestato tutti i suoi effetti anche a causa della co-presenza della pandemia, che ha reso tutto più difficile. Problemi su problemi: dalla mancanza del collaudo della rete anti-caduta massi, arrivata soltanto di recente e che ha permesso di riprendere le inumazioni, all’assenza da marzo 2020 di un forno crematorio funzionante.

Finalmente però, qualcosa si muove all’orizzonte. La prima tendostruttura, posta “temporaneamente” per ospitare le salme rimaste fuori dai depositi fissi, è stata del tutto svuotata. I castelletti sono infatti totalmente vuoti. Di quella lunga distesa di feretri a terra rimangono soltanto i fiori che i familiari dei defunti hanno portato ai propri cari in questi anni di emergenza. Un modo decisamente poco cristiano di onorare i propri morti e che, finalmente, sta trovando una conclusione. Nel frattempo inoltre, gli  operai di Reset, di concerto con gli operatori addetti a tumulazioni ed inumazioni, stanno lavorando per ridurre ulteriormente il numero di bare in attesa di sepoltura anche nella seconda tendostruttura.

Ridotto il numero di salme a deposito

Un numero di salme che, dopo aver raggiunto negli scorsi mesi picchi anche di 1200 feretri a deposito, ha subito una netta riduzione. Questo grazie alle attività di tumulazione e, soprattutto, alla ripresa delle inumazioni nei campi della struttura di lungomare Cristoforo Colombo. Quantitativo che dovrebbe ulteriormente ridursi, grazie ai loculi straordinari in corso di completamento nei viali nei pressi della chiesa e alle operazioni in corso sui campi d’inumazione.

Fatto su cui si registra anche la convergenza delle agenzie dei servizi cimiteriali che, negli scorsi mesi, avevano fatto sentire la loro voce proprio sulle difficoltà vissute dall’impianto di lungomare Cristoforo Colombo. “Voglio ringraziare sia il sindaco Roberto Lagalla che l’assessore Totò Orlando – dichiara l’esponente della Feniof Eugenio Zimmatore -. Sono state tumulate più di 300 salme e stanno ricominciando, finalmente, le operazioni di inumazione. Registriamo anche la volontà di lavorare alla riapertura di Palazzo Barone. Fatto che agevolerebbe di molto il nostro lavoro”.

I capitoli irrisolti dell’emergenza: il forno crematorio

Un’emergenza sulla quale, seppur si registrano evidenti miglioramenti, c’è ancora molto da fare. Ciò a partire dalla necessità di rimettere in funzione il tempio crematorio del cimitero dei Rotoli. La ditta appaltatrice sta infatti lavorando sia sulle strutture murarie che su quelle dell’impianto crematorio. Uno stato dei lavori che il dirigente dei Servizi Cimiteriali Luigi Galatioto cita nel decreto commissariale 17 del 9 marzo 2023. Atto nel quale parla di “un impianto crematorio presso il cimitero di Santa Maria dei Rotoli, non operante da tempo, è in atto soggetto ad intervento di ripristino della funzionalità per il cui completamento si stimano alcuni mesi di lavoro“. Fatto che lascia il capoluogo siciliano senza una struttura funzionante visto che “il nuovo tempio crematorio è ancora in fase di progettazione”.

Ed è proprio la struttura commissariale, guidata dal sindaco, ad essere intervenuta sul tema delle cremazioni. In primis con il decreto commissariale del 9 marzo 2023. Atto con il quale il sindaco Roberto Lagalla ha rinnovo la convenzione con la Misterbianco Cremazione S.p.A., società di Caltanissetta che si è aggiudicata l’appalto relativo all’utilizzo dell’impianto in provincia di Catania. Il più vicino in linea d’aria e diventato punto di riferimento per il capoluogo siciliano. Un accordo basato su un limite massimo di spesa da 138.000 euro più IVA. Prezzo determinato in quanto non è ancora noto il numero di richiedenti.

Una platea a cui si dovrebbe attingere fra i parenti dei defunti al momento posti nei depositi del camposanto del cimitero dei Rotoli. Proprio in tal senso, con un’ordinanza commissariale risalente al 13 marzo, il primo cittadino ha avviato una campagna d’informazione “presso le famiglie dei defunti che alla data di emissione della presente sono in attesa di sepoltura per inumazione o per loculo/nicchia in concessione, affinché sia incentivato il ricorso alla cremazione gratuita degli stessi”. Ciò anche attraverso le imprese funebri, a cui sarebbe così affidato il compito di prelevare e trasportare la salma presso l’impianto di Misterbianco. Inoltre, secondo quanto previsto dall’atto emanato dal sindaco, “per le famiglie che abbiano già effettuato il versamento della tariffa di inumazione, questa sarà restituita entro 12 mesi previa presentazione di domanda di rimborso”.

Nuovo forno crematorio ancora in fase di progettazione

Mentre sul vecchio forno crematorio i lavori sono già iniziati, per la nuova struttura bisognerà attendere la fine della fase di progettazione. L’opera, finanziata da dicembre 2015 grazie ad un capitolo di spesa relativo al fondi CIPE, si trova ancora incagliata nelle pastoie burocratiche. Impianto per il quale il Comune di Palermo ha acquisito il progetto definitivo nel mese di gennaio 2023. Fatto a cui sta seguendo la nomina della nuova commissione di verifica che si occuperà di valutare invece il progetto esecutivo, consegnato agli uffici alla fine di febbraio. Valutazione che sarà affidata a professionisti esterni, in seguito ad una ricerca andata a vuoto fra il personale amministrativo a disposizione degli uffici comunali.Tre i profili ricercati: un architetto, un ingegnere strutturista e un ingegnere impiantista. Selezione che avverrà attraverso il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione (MEPA).

L’opera prevede un costo 2,7 milioni di euro, anche se la cifra potrebbe subire un rialzo in seguito all’aumento del costo delle materie prime, come spiegato dall’assessore ai Lavori Pubblici Salvatore Orlando durante la puntata di Talk Sicilia andata in onda a novembre. Con riguardo alle tempistiche invece, i lavori dovrebbe essere realizzati in diciotto mesi. Interventi che, per lungo tempo, hanno atteso la definizione dell’iter per il nuovo sistema fognario della parte alta del cimitero dei Rotoli, nonchè il collaudo della rete anti-caduta massi, arrivato solo di recente nelle mani dell’Amministrazione.

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